Scritto da: Erika Franceschini

La Fenice


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...quella nuova vita a Venezia, le facessero capire che si meritava di sorridere.
Giulia sospirò e poi lasciò che le parole scorressero come un fiume in piena: "Ho paura, tanta paura, non del lavoro, quello non mi spaventa anzi, mi piace l'idea di cominciare questa ricerca e di scrivere, ma – faceva fatica a dire la verità, forse più ad ammetterla a se stessa che a parlarne a qualcun altro – ho paura di stare qui da sola. Ho paura del silenzio della sera, dei miei pensieri, di tornare a pensare a Luca, al matrimonio, al bambino, a tutto. Oh Dio, io vorrei dimenticare tutto, ripartire veramente da zero. Ringrazio il cielo che c'è una televisione, almeno la metterò in sottofondo così non sentirò i miei pensieri e sai quanto odio guardare la tv."
"Sai che potrai chiamarmi a qualsiasi ora se hai bisogno di non sentire il silenzio – le disse sfiorandole la mano sul tavolo e guardandola dritta negli occhi, poi la sua bocca si aprì in un sorriso – poi se guardi la D'Urso, secondo me va a finire che preferisci il silenzio."
Risero, non era facile far uscire Giulia dal guscio di paura e malinconia che ... [segue »]

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    Scritto da: Erika Franceschini
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO

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