Scritto da: Greta Valeri

Riparti da lui


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...poco tempo e sinceramente non me ne importava un fico secco. C'era Dean accanto a me, Richard in prima fila, la mia straripante famiglia. Mi bastavano loro, non volevo nessun altro.
- Lo voglio -

l'anno successivo passò piuttosto in fretta, a dirla tutta. Mi avevano proposto di lavorare in un bar vicino casa mia come barista, e senza pensarci troppo avevo detto di sì, senza nemmeno consultarmi con i miei amici o con mia moglie. Mi faceva strano chiamarla in quel modo, sapete? È strano essere sposati, ti senti diverso. Senti una sensazione in fondo allo stomaco che ti scombussola, che ti manda fuori di testa. È una bellissima sensazione. Come lo è tornare a casa e trovare tua moglie che ti aspetta, che ti dà un bacio a fior di labbra mentre ti prepara la cena, o aspettare che torni a casa dopo una giornata a lavoro e vederla felice del fatto che tu sia riuscito almeno ad ordinare la cena. È bello, ecco tutto. Peccato che io e Christine fossimo troppo diversi. Ma non è ancora il momento.
- Devo parlarti -
a differenza di mia madre e mio padre, io e Christine parlavamo, forse troppo. Ci dicevamo tutti,... [segue »]
Composto lunedì 13 aprile 2020

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    Scritto da: Greta Valeri
    Dedica:
    A Isabella,
    perché anche se mi mancano i nostri abbracci,
    io di te mi fido sempre.
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO

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