Un ragazzo calabrese

Capitolo: La mia Calabria.

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Non sono ornella

Trascorse qualche settimana, seguitai a recitare la medesima scena. Quando la sera Lei si affacciava alla finestra, ero li in cucina, al buio, con la finestra spalancata e la solita sigaretta accesa in modo che si accorgesse che la stavo osservando, senza farmi vedere. E restava li ore, come per farmi capire che quel gioco lo trovava interessante, era come tenermi compagnia e le dispiaceva lasciarmi al buio li da solo. Ero convinto che in qualche modo si divertiva a tormentarmi. Cominciavo a convincermi che quella ragazza non era Rossella. E la cosa mi tormentava.
Una Domenica mattina, bellissima giornata di fine Agosto, verso le dieci, La vidi uscire di casa e pensai che andava a Messa. Uscii di casa anche io, la seguì, le stavo dietro di pochi passi, osservavo il suo modo ancheggiante di camminare.
Mi lasciavo affascinare di quel movimento cadenzato di glutei attaccati con perfezione la vita sottile in perfetto triangolo con le spalle. Notai le sue caviglie sottili, e polpacci carnose. "Ricordo che da qualche parte avevo letto che: Una donna con le caviglie sottili e polpacci carnosi senz'altro è una femmina da letto"
Si accorse che Le stavo dietro, accelerò il passo,... [segue »]
Composto sabato 17 dicembre 2016

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