Scritto da: Paola38

Racconti di guerra


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...e mi faceva contenta. Adesso mentre scrivo penso che non ho un ricordo di mio padre, ma solo di zio Alvaro, mia nonna Argentina e nonno Pietro perché queste sono le persone che mi sono state accanto in quei terribili anni. Tra bombardamenti, tra case distrutte tanti conoscenti morti, noi continuavamo nei nostri poveri giochi. Passarono molti mesi, poi fummo costretti a sfollare, lasciare le nostre case e a rifugiarci fuori città.
Mia nonna preparò delle scatole di cartone, ci mise dentro qualche vestito e biancheria e sopra un baroccio trainato da un povero e vecchio cavallo. Uscimmo dalla città, si sentiva le cannonate sopra di noi che raggiungevano la nostra città già tormentata dai tanti bombardamenti.
Ci sistemammo in casa di un contadino, eravamo contenti, pensavamo che ormai era tutto finito e che avremo avuto un po' di serenità.
Purtroppo nel paese vicino c'era un comando tedesco SS.
Venimmo a sapere che c'erano in giro i partigiani, queste due notizie ci
preoccuparono molto, sentivamo racconti di partigiani che viaggiavano di notte, venivano aiutati dai contadini, con grave rischio
per loro e per tutti noi.
Le ss giravano per il paese, entravano nelle case con i fucili spianati,
noi stavamo in un ... [segue »]

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