Scritto da: Violetta Serreli
Plagio. Quello intellettuale, quello psicologico, quello d'identità. Esiste un plagio incosciente e involontario, forse dettato da un'invidia che fatico a definire sana. Se fosse sana il primo termine che penserei di accostarle sarebbe "competizione". E invece non lo è. Profuma di rabbia e desiderio di prevalere, di sostituire, di affondare. Meglio se senza averne materialmente la possibilità. Emergere a tutti i costi, pensando di annullare gli altri, senza sapere di annullare prima o poi se stessi. Ho conosciuto plagi e riconosco plagi, perché il plagio in certi momenti della vita è sopravvivenza. Ragiono su plagi adolescenziali e scorgo incredibili disagi e mancanze. Arrivo a capire i plagi di adulti soli e bisognosi di affetto, che individuano nelle caratteristiche di personalità opposte alla loro, la carta vincente per una vita sociale. Ma non capisco i plagi di chi la propria vita ce l'ha. Occupare coi propri tentacoli i momenti e le situazioni che altri stanno vivendo o affrontando, in modi più o meno complicati. I plagi di idee, i plagi di atteggiamenti, i plagi di conoscenza. O meglio, di competenza. Plagi infìdi e ragionati con astuzia. I plagi che odio e che mi hanno portato sempre fuori dai gruppi, prima o poi.
Composto mercoledì 27 maggio 2015

Immagini con frasi

    Info

    Scritto da: Violetta Serreli

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:0.00 in 0 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti