Scritto da: Anna Maria

Quasi un tocco d'ali


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...forza delle emozioni.
L'incontro con il dolore e la sofferenza è però per l'infermiere, un'occasione preziosa per ripensare al senso della vita e indirettamente riscoprire la dimensione trascendente dell'esistenza, della propria spiritualità.
Infatti, accogliere, ascoltare, accettare il corpo malato e assaporare ogni giorno l'autenticità di un sorriso dato e ricevuto, rappresenta ancora oggi, l'essenza del mio lavoro, che è dunque incentrata sul "to care" (prendersi cura) e non solo sul "to cure" (curare); un "to care" che va dall'ascolto empatico al dialogo attento, dal vero e proprio counseling al contatto fisico.
Fondamentale, nel mio percorso professionale è stato l'incontro con alcuni pazienti e tra essi emerge prepotente quello con Vito l., ed è per questo che vorrei raccontarvi la sua storia.
La nostra prima conoscenza risale all'incirca a cinque anni fa, quando si ricoverò nell'Unità Operativa di Radiologia Interventistica dell'Istituto Oncologico di Bari, dove lavoro.
Al primo ricovero, mi era stato descritto dalle colleghe, come "un'esigente rompiscatole".
Si trattava di un cinquantaseienne, imprenditore di successo abituato alla gestione e al comando.
Dopo avergli rilevato i parametri vitali, gli comunicai che poiché la sua pressione arteriosa era nella norma, essendo apiretico e con una sintomatologia dolorosa sottocontrollo, potevamo ritenerci soddisfatti del ... [segue »]

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    Scritto da: Anna Maria
    Dedica:
    A Vito e a tutti i pazienti che hanno attraversato la mia vita.

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