Scritto da: Mariella Buscemi

Come un nodo


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...si scioglieva subito dietro ad un sorriso, un sorriso di quelli saggi, sapete? Di quelli che, sospirando, dicono: "è ancora una bambina, crescerà pure lei"! Tu che mi hai raccontato tante di quelle cose, del parto difficile di mamma, di come io sia nata per il rotto della cuffia, di come papà volesse un maschio, e di come papà abbia ringraziato Dio perché io fossi femmina e mi fossi saputa prender cura di lui quando mamma se ne è andata. Tu che mi hai insegnato tante di quelle cose, cosa significhi essere una donna, cosa significhi non dare ad ogni pietra che ci capiti per strada per forza una pedata, come sia durato per più di cinquant'anni il tuo matrimonio e mi dicevi: "iatu mi, i masculi su babbi, sa na piglià co bunu", (dal dialetto siciliano: "vita mia, gli uomini sono tutti un po' scemi, si devono saper prendere col buono" ). E così, facevi spuntare sorrisi che prendevano il posto dei miei pianti per gli amori non corrisposti. E ti ricordo canticchiare quelle canzoni anteguerra che passavano alla radio locale ed improvvisare passi di tarantella. E ti ricordo intrecciare le palme nel periodo di Pasqua e comporre vere ... [segue »]

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