Scritto da: A. Mugno

L'abete bianco


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Victor si trovava ai piedi di un grande abete bianco e abbassando lo sguardo vide sul terreno, accanto all'albero, un piccolo seme che sembrava chiamarlo. Immediatamente lo assalì l'impulso di ingoiarlo, così, con la tipica leggerezza infantile, si chinò per afferrarlo e se lo mise in bocca, dopo alcuni istanti venne pervaso da un'insolita sensazione di benessere che la sua fantasia attribuì indubbiamente a una misteriosa proprietà del chicco. Raggiunse poi la sua mamma dalla quale si era allontanato mentre passeggiava in un parco diverso da quello in cui erano soliti recarsi. "Ti senti male, Victor?" Aveva esclamato la donna nel vederlo. "Sei pallido, cosa hai fatto!?". "Niente mamma" rispose, non comprendendo affatto la ragione dell'apprensione trapelata dalle parole della madre. Il bambino infatti non poteva sentirsi meglio; tuttavia non aveva voluto fare alcun riferimento al semino. Senza che il figlio dicesse altro, la donna lo aveva trascinato dal medico di famiglia per una visita. Mentre era sdraiato sul lettino del dott. Renzi, Victor venne sfiorato dall'idea che forse avrebbe dovuto cambiare umore poiché il medico disse alla madre che era necessario sottoporlo ad una serie di esami di accertamento e per questo era necessario ricoverarlo. Questa notizia non fu ... [segue »]

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