Scritto da: Concetta Antonelli

Nico


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...arrivò venerdì mattina.
L'appuntamento era per le dieci, ma alle otto e trenta Nico era già sotto il portone della palazzina in cui erano gli uffici.
"Chissà dov'è la sala di registrazione... " pensava Nico.
Si era mangiato a sangue le unghie... per un attimo lo colse il panico"... e ora come faccio a suonare la chitarra cò sto male boia alle dita... " ma un momento dopo se ne era dimenticato e inseguiva pensieri completamente diversi.
Stranamente, non gli veniva in mente Sarah, l'aveva accantonata, forse inconsciamente pensava di non reggere a due emozioni così forti...

Come Dio volle, giunse l'orario. Salì, lo ricevette una brunetta in jeans e camicia, sorriso cordiale, occhialini alla moda, trucco marcato, capelli ricci semiraccolti in una crocchia voluminosa, con cui lo sfiorò passandogli davanti per annunciarlo...
- Scusa! - gli disse, con un faccino compunto.
_ Niente, niente... - fece lui e pensò" sanno di agrumi questi capelli... di limone... " ma fu un attimo: le mani sudavano, aveva un bell'asciugarsele sui jeans...
-Entra, giovanotto! - la voce, forte e sicura, veniva dalla stanza che la segretaria moretta aveva aperto e apparteneva a un uomo in maniche di camicia azzurro-cielo,
occhi neri e ... [segue »]

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