Scritto da: Silvia Favaretto

Fanorona


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Incerta la vita, come una partita a fanorona. A volte mi sembra di giocare senza conoscere le regole, in balia degli eventi. Esco in terrazza che l'aria è ancora fredda, perché è molto presto. Nonostante la quarantena che paralizza l'Italia e ormai il mondo, io lavoro all'ospedale, e a casa non posso stare. Tuttavia, la biancheria va lavata e stesa, il pranzo e la cena vanno cucinati e la polvere tolta dagli angoli: una settimana si può resistere, ma dopo un mese la roba pulita è finita, il bambino deve mangiare, il suo corpo non sa di coronavirus, la polvere non ha pietà degli straordinari, della stanchezza, dell'insonnia, del pianto. Mi siedo sul bordo della sdraio per stendere, almeno la parte davanti dello stendino riesco a riempirla da seduta, cerco di preservare le forze per il lavoro. Quando i calzini hanno occupato tutte le prime file mi alzo e attacco il resto. Una delle mollette cade, mi chino piano a raccoglierla perché non mi giri la testa, tanti giorni senza dormire mi fanno questo effetto, e forse è anche colpa dei dolori cervicali, la tensione, non so. Accanto alla molletta vedo e raccolgo una penna d'uccello. È proprio una piuma ... [segue »]
Composto mercoledì 8 aprile 2020

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    Scritto da: Silvia Favaretto
    Dedica:
    A Yuleisy.
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO
    Ha partecipato al concorso
    #IORESTOACASAeSCRIVO - Fase 3

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