Scritto da: zakka

La scala e i suoi gradini


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Bernardo contemplava gli scalini che scendevano inesorabili dal salotto alla cucina, con salti regolari. Era seduto in terra, a gambe incrociate e le braccia conserte.
Si ricordò nervosamente della crosta che aveva sul ginocchio, la guardò attentamente e poi la esplorò con prudenza, sapendo che se l'avesse rimossa sarebbe fuoriuscito un fiotto di pus, magari puzzolente.
Grande sfida, tra lui e la crosta.
Alla fine decise di sollevarla, chiudendo gli occhi.
Era matura, non gli procurò alcun dolore. Rimase solo un cerchietto rosa.
La tenne un po' tra le dita e poi la lanciò giù per le scale, poi esplorò la narice sinistra per stanare quell'intruso che non lo faceva respirare bene.
Avrebbe dovuto scendere quella maledetta scala a balzelli, come aveva promesso tra sé e sé in cambio di un regalo speciale che domani, per il suo secondo compleanno, il babbo e la mamma gli avrebbero fatto.
Desiderava tanto un pappagallino.
Tra sé e sé aveva scommesso che se avesse percorso tutti i gradini avrebbe avuto in dono il pappagallino.
Lo vedeva in fondo alla scala, quel pappagallino giallo.
Allora si alzò determinato, sbuffando e guardando l'obiettivo laggiù in fondo, come fanno gli atleti del salto in alto nei ... [segue »]

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