Scritto da: Nugo

Inutile incontro


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...verso il treno in corsa
della cattiveria meschina, e della vita senza pensiero. Senza filosofia, senza bellezza, senza onore,
senza anima, senza spiritualità. Si era coperto d'oro, e invece di fingere l'asservimento era
diventato un bullone qualsiasi della macchina su cui non saremmo mai voluti salire.
Lo avevo salutato con un pugno, che ancora mi doleva, e lui aveva lasciato sulla sua faccia un
ghigno inconsistente, un ghigno da coca, un ghigno da uomo dell'altro lato.
Raccolsi la mia lacrima, insieme al liquore ormai a goccia, e ai restanti arachidi e feci su la mia
ultima bionda. Quel silenzioso bar di pensanti religiosi, mi aveva fatto da amico silenzioso, nel
freddo della merla.
Sarei partito l'indomani, verso la neve, lontano dal mio mare dalla mia gente ormai andata, dai
miei ricordi infiniti.
Solo il mare mi avrebbe fatto tornare, il blu e la voglia di fare conoscere la mia terra al mio
nascente bambino. Ma tornerò sicuramente in questo bar silenzioso, a rinvangare un po' di ricordi,
un po fumo e un po' di pensieri. Sperando di incontrare un giorno qualcuno dei miei.

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