Scritto da: Sara C.

L'eco che non c'è


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...entrambi sentivamo che non sarebbe stato soltanto sesso. Le nostre labbra delicatamente si sfioravano e poco dopo lui era dentro me. Mai come in quella mattina mi sentii viva e innamorata. Avevo accanto l'uomo perfetto e era convinta che anche la mia adorata nonna ne fosse consapevole. In fretta ci rivestimmo consci di quello scambio di emozioni che ci eravamo appena regalati. Lui con lo smoking nero ed io con un tubino viola (il colore preferito della nonna) abbandonammo la stanza e ci dirigemmo verso la macchina. Prima di partire gli diedi un altro bacio e soffocai ogni sua parola in quel piccolo gesto. In pochi minuti arrivammo al cimitero e il prete aveva già iniziato la sua piccola omelia all'interno di quella piccola chiesuola dove lei per prima mi aveva insegnato il Pater Nostro. Mi sedei in prima fila e Matteo mi seguì. Il rumore dei miei tacchi fu ravvisato da tutti ma non mi vergognai d'esser guardata. Le occhiaie abbruttivano il mio volto ma un sorriso occulto si celava tra le molecole della mia epidermide. Ancora i brividi di quel momento d'amore scorrevano tra le vene e quasi non mi accorsi delle persone presenti alla cerimonia. Scorsi soltanto ... [segue »]
Composto mercoledì 27 aprile 2011

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