Scritto da: Alfredo Canovi

Rimorsi


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...guardiamo mai per non vedere come siamo stati ridotti, quello che siamo divenuti.
Fugo anche altri dubbi nel mio pensare; non ha mai visto altri come me ma con molti di loro ho chattato grazie a questo meraviglioso strumento che è il computer, condividendo la nostra amarezza e la nostra disperazione.
Sta tornando prepotente la sete, cerco di affogarla nei ricordi.
Torno a quella sera, a quella strada buia e a lei.
Stranamente, e solo dopo seppi il perché, nonostante quelle donne aduse al mestiere più antico del mondo, e anche i loro protettori, fossero estremamente gelose di una posizione di lavoro così vantaggioso, nessuna di loro pareva reclamarlo. Anzi, se ne stavano in disparte senza neppure posarvi gli occhi sopra, alcune di loro accarezzavano un crocefisso di legno che tenevano ben nascosto sotto i cenci, a contatto con il corpo.
"È la prima volta che cedo il mio corpo in cambio di vile denaro!" Disse timidamente abbassando gli occhi in segno d'imbarazzo <Purtroppo non posso fare altrimenti. Accetto il tuo misero compenso, in qualche modo riusciremo a metterci in pari. Vieni marinaio, appartiamoci nel parco, dietro a quei maestosi tigli>.
Mi trascinò con sé, solo la luce di una ... [segue »]
Composto venerdì 1 marzo 2013

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