Scritto da: Alfredo Canovi

Rimorsi


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...taccio. Ricordo ancora bene come questo è accaduto.
Era una notte di tanti anni fa, secoli probabilmente, nella vecchia città di Hastings. Avevo passato la notte a bere con alcuni biscazzieri del luogo, perdendo anche le ultime ghinee necessarie al mio mantenimento nei giorni a seguire. La dea bendata, quando vuole, è davvero cieca e quella sera, addirittura arcigna nei miei confronti.
L'alcool nel mio corpo rendeva più accettabile anche questa situazione, che diversamente, sarebbe risultata disperata. Camminavo barcollando lungo la strada che mi conduceva verso quella fetida stamberga che, con tutto il coraggio della disperazione, chiamavo casa, quando la vidi per la prima volta. I lampioni a gas illuminavano a malapena i miei incerti passi; era appoggiata a uno di quelle deboli luminarie e pareva essere lì al fine di vendere il suo splendido corpo al miglior offerente per qualche misero scellino.
La cosa che notai subito, nonostante i fumi dell'alcool che pervadevano e obnubilavano i miei sensi e la ragione, era che la sua presenza in quel posto strideva.
Era diversa dalle prostitute che avevo visto fino allora, donne perdute nelle quali l'età è incomprensibile, dato lo strato di prostrazione nel quale si trovavano; adorne solo di laceri ... [segue »]
Composto venerdì 1 marzo 2013

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