Scritto da: Alfredo Canovi

Rimorsi


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È ancora una volta notte a New York, la città che non dorme mai, intensa come il mio dolore, che non ha mai pace. Le mie gengive sembrano due pezzi di carne putrefatta schiacciata in una morsa. L'attaccatura con i denti sanguina copiosamente. Un cocente liquido mi cola dal naso e, immagino, anche dagli occhi. Sento solo calde lacrime, non so di cosa, correre sulle guance.
Ho sete! Una sete tremenda. Ogni singola cellula del mio corpo mi sta implorando di bere, di dissetarmi. I nervi del collo tendono allo spasimo, provocando un acuto dolore alla base delle spalle e alla testa, come se un chiodo arroventato mi s'infilasse negli occhi passando dalla nuca. Anche il resto del mio tormentato fisico non se la passa meglio, tutti i muscoli dolgono come se stessi provando gli effetti di un incontenibile crampo in ogni singola parte del mio corpo. La coscienza si sta dividendo tra il cercare di lenire il dolore e la disperazione di non potere soddisfare la sua origine; non so quale parte del mio cervello ancora si accanisca a tenermi lontano dalla mia fonte di sostentamento e di appagamento, ma deve esser davvero molto potente perché riesce ad aver ... [segue »]
Composto venerdì 1 marzo 2013

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