Quasi sera, una bimba se ne andava, sola soletta ai bordi di una strada gli occhi tristi senza attenzioni, sguardo basso e incerte condizioni. Freddo e nebbia per la via, nessuno ci faceva caso ma si fregava le mani e aveva rosso il naso erano diventate viola come il suo vestito la luna di lassù dietro una nuvola, guardava. Un vecchio caldarrostaio in un angolo buio vicino ad una casa soffiava su carboni ardenti, facendosi notare dalla gente ed incitava i passanti con il cartoccio fumante la bimba si avvicina e porge la manina non per avere qualche caldarrosta, ma per un po' di calore ecco che si avvicina un gentil signore chiede al vecchio un cartoccio di calde castagne e le porge alla bambina la bimba vergognosa accetta di buon grado la sorpresa fa un inchino al signore, ringrazia con un fil di voce e sale in casa un vecchio stanzino senza luce, un povero padre senza pace accoglie la sua piccolina con un mesto sorriso; nemmeno un po' di riso solo un moccolo consunto acceso nella notte buia, sopra uno sgangherato tavolino. Mangia le sue castagne la bambina e stringe mentre si addormenta la sua bambolina sogna anche lei, un Angelo vestito da passante che le fa una carezza sopra il suo capino, riempie di leccornie e vesti la sua povera casa un letto nuovo con lenzuola rosa e profumate, un bel tavolino. il gentil signore aspetta il risveglio della ragazzina guarda la sorpresa nei suoi occhi, ricolmo ha il cesto di balocchi per il povero padre un buon lavoro: coltivare i fiori del suo giardino. Dunque: per dare dignità ad ogni persona, un Angelo comunque servirebbe ovunque.
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