Scritto da: Anna De Santis

Pinguì

Come ogni sera, si riunivano lì sulla banchisa
tra rocce e ghiacci, una folta schiera
sembravano di plastica, quegli strani animali
la loro pelle così lucida brillava ancora a quell'ultimo sole
venivano avanti, con movimenti lenti e goffi
sembravano caricati con una chiavetta come i carillon
e si muovevano insieme traballando appena mossi
disegnando tutto in bianco e nero
sullo sfondo blu sopra quel ghiaccio, tra mare e cielo.
Pinguini, tutte famigliole, seguite dai loro nuovi nati
marciavano compatti, come dei bravi soldati
un esercito pigro che avanzava e poi si riposava
come se la guerra ormai fosse finita
ma invece era appena cominciata.
Foche assassine, affamate fanno capolino tra crepe e ghiaccio
in mezzo a quei pinguini
piombarono sui piccoli straziando i loro corpi
ed il loro sangue il bianco, di rosso a colorare
tra grida di dolore.
L'esercito dei piccoli animali, marciò nuovamente compatto
contro quell'ultima foca, contro quel misfatto
una mamma coraggiosa volle sacrificarsi, salvando il suo piccino
si getto nell'acqua gelida per placare l'ultima foca famelica
che si allontanò...
Il piccolo Pinguì lasciato senza capire, guardò lontano la sua mamma morire
rimase sulla riva ad aspettare.

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    Scritto da: Anna De Santis
    Riferimento:
    Dalle favole.

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