Scritto da: Carlo Gragnaniello

Il Prigioniero di Auschwitz

Capitolo: 4

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...mattina e sera le guardie ci sottoponevano a degni appelli per assicurarsi che nessno mancava nell'appello.
Una mattina d'ottobre delle guardie ci chiamarono all'appello, insieme ad altri prigionieri, gli ufficiali ci consegnare agli agenti dell'ovra ovvero in mano alla polizia segreta, la tarda sera dello stesso giorno ci portarono in una zona di campagna insieme ad altri prigionieri, chredevo che per me e la mia famiglia era raggiunto il capolinea.
La stessa sera i fascisti ci caricarono su dei camion, partirono tre camion di cui non si sapeva la destinazione, destinazione ignota, i fascisti ci caricarono con violenza sui camion, dove si stava strettissimi e dove soffrivamo dalla mancanza di acqua.
Il tragitto fu lungo e sofferente sopratutto per i bambini che soffrivano di più per la sete e la fame sembrava un inferno, sembravamo delle bestie da pascolo per chi pingeva per la fame e la sete e chi per i dolori che ci laceravano durante il tormentoso viaggio.
Viaggiamo tutta la notte, affinché la mattina seguente arrivammo in una stazione, non ricordo come si chiamava, ma ricordo ancora oggi che la stazione era situata nei pressi di Torino.
I fascisti ci fecerò uscire con rabbaia e violenza dai camion, sembrava una lotta contro il tempo dovevamo essere veloci, ma per quale motivo?... ricordo che la stazione era affolata da migliaia di persone e migliaia di ufficiali dove con forza ci spinserò nei vagoni di un carro da bestiame, si stava stetti per poi assomigliare a delle gabbie di un pollaio dove la galline eravamo noi prigionieri, ma questo era solamente l'inizio di una devastante sofferenza chde ci avrebbe accompagnati per tutto il viaggio.

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