Scritto da: ANTONIO PISTARA’

Un battito d'ali d'una farfalla parigina.

Capitolo: IX

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...il reggiseno, adesso giacente per terra, si inamidò di lei e avvicinando la bocca, scoprendo con la lingua il suo corto filo, potei dissetarmi dei suoi" umori "che aveva voluto riservarmi.
Iniziai a baciarla con passione il clitoride, facendole sentire le mie dita ovunque, anche dentro di lei, che non esitò ad introdurre anche le sue in una lunga grande" stretta di dita "dentro ad un" nido d'amore ": caldo e umido.
Senti i suoi lamenti di piacere amplificarsi ogni secondo di più e più cercavo di insinuarmi in posti inarrivabili più ella godeva. Io impazzivo nel vederla gemere cosi e non potei far altro che continuare.
Il vetro su cui appoggiai il suo corpo grondava di sudore, dei nostri profumi ormai mischiati e la passione era sempre più incontrollabile. Riuscì ad intravedere, lungo il bordo del letto, la coppa che ospitavo lo" Clos du Mesnil di Krug: una bottiglia da tremila euro. La presi, tolsi con la bocca, "poc'anzi impegnata a far altro", l'etichetta e una volta stappata bevvi avidamente, quasi a volermi pulire la bocca. Poi, la passai a lei, che fece altrettanto.
Rimase una bottiglia mezza piena che non esitai ad utilizzare: la presi e la introdussi ... [segue »]

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