Scritto da: ANTONIO PISTARA’

Un battito d'ali d'una farfalla parigina.

Capitolo: IX

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...dell'altra cioccolata, grazie. Corretta con Whisky per favore. Sentivo la bocca impastata e le gambe tremanti, eppure, sino ad allora non mi era mai capitato di sentirmi insicuro di fronte ad una donna della quale non conoscevo nemmeno il nome ma solo il "nick" con il quale parlavamo: lei si faceva chiamare papillon'78 e viveva a Parigi.
Non risposi "al messaggio". Chiusi il telefono sul tavolo e accolsi la cioccolata che il cameriere si accinse a versarmi nella coppa d'argento nella quale bevvi la prima, la stessa. Stavolta, però, riuscivo a sentire l'odore dell'alcol: forte, pungente quasi fastidioso. Mi piaceva.
Vidi in uno specchio riflesso, seduta ad un tavolo dietro di me, dei lunghi capelli biondi, un po' mossi, mai visti prima così setosi, contornati da una piccola treccia laterale. Delle gambe lunghissime, sode con una caviglia sottilissima delineavano la sensualità di ciò che si sta materializzando di fronte a me. Il Suo vestito era chiaro, color crema, le scarpe Gucci a tono rendevano quel piede statuario e danzante di fronte ai miei occhi. Intravidi delle calze autoreggenti sostenere la silhouette perfetta che faceva da cornice a delle gambe costrette leggermente in esse il cui profumo quasi riuscivo a sentire.... [segue »]

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