Poesie inserite da ichweissnicht

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Scritta da: ichweissnicht

Come un aratro antico

Lavorerò il tuo corpo come un tempo
lavorava la terra il contadino
del mio paese. Con lo stesso amore
con lo stesso vigore disperato
evocherò la vita dai tuoi solchi
e tu sarai per me mensa e giaciglio
tempio, rifugio, lavacro ed alcova
e non avrò che te nella mia mente
nelle mani nella bocca affamata
della tua carne e dei tuoi umori. In te,
nel tuo intimo vibrare immergerò
ogni mio desiderio, ogni mia voglia.
Si spegnerà pulsando il mio gridare
sfacciato osceno ed esibito al mondo
e nel tuo caldo e vellutato esistere
io morirò, donna d'incenso e d'oro!
Composta nel luglio 2007
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    Scritta da: ichweissnicht

    Litania di Loreto

    Legno madera materia mater
    vergine madre di legno nero
    oggi non vivo l'antico sgomento
    angoscia d'incenso di cera di fumo
    la mente segue svagata la serie:
    legno madera materia mater.

    Vergine, in te si accresceva il terrore
    che alimentava la madre di carne
    nelle forzate astruse preghiere
    ostico verbo dal senso ignoto.
    Ma oggi c'è quiete nella tua casa,
    legno madera materia mater.

    Tra queste mura si ampliava il mio incubo
    ginocchia dolenti sul marmo scavato
    occhio di madre a minaccia otteneva
    che io fossi sempre più buono degli altri
    e diventassi sepolcro imbiancato,
    legno madera materia mater.

    Non c'è più fede e forse mi manca
    non c'è più angoscia ed è splendido esistere
    perché mi vive il tuo mito umanissimo
    in mente ancora? Lo ignoro.
    Di certo
    tu non hai colpa di chi lo distorce,
    legno madera materia mater.
    Composta nel giugno 2009
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      Scritta da: ichweissnicht

      Cordoba lejana y sola! - Cordoba lontana e sola!

      Un verso di civetta bussa ai vetri
      del quinto piano e appende corone
      di brina e giada. Riflessi di buio
      giallo lampione e strade d'assenzio

      Nottola triste, domanda alla luna
      perché non vuole che io veda Cordoba.

      Scalpita nera giumenta. Cristallo di zoccoli
      graffia le pietre nel chiuso di stanza. Rumore
      di ghiaia e spine di cactus nella bisaccia
      ronzar d'ali di coleotteri trafitti.

      Giumenta, non partiremo. La luna
      dice che io non vedrò mai Cordoba

      Luna che sbirci tra gli sterpi crudeli
      dell'omicida, un cipresso ti attende
      prima del monte. Avrà la tua carne
      ti strazierà le viscere e l'anima.

      Piangerò per te, luna di glassa
      luna che non vuoi vedermi a Cordoba.

      La notte gocciola piombo e ligustro
      e mirto e bacche nere di atropa.
      Spegnete il lume, devo ascoltare i rumori
      del sottotetto. Sento strisciare le larve.

      Luna che pieghi il cammino, luna di ghiaccio
      è troppo tardi per arrivare a Cordoba.

      Cordoba lejana y sola!
      Composta lunedì 27 aprile 2009
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