Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Io
In questo viaggio
come vaso di cristallo
al sole ...
Fragile,
trasparente,
invisibile ...
Commenta
In questo viaggio
come vaso di cristallo
al sole ...
Fragile,
trasparente,
invisibile ...
Né la tua superficie,
né gli orrori che vedo in te,
mi faranno scivolare,
maledetto specchio!
Con i miei lunghi artigli
salirò sempre su:
raccoglierò le emozioni,
quelle che rifletterai...
Qualunque esse siano...
Fino all'ultima:
tuffo nel nulla... Vuota!
Anima avvolta,
accoccolata...
Terra fredda.
Sotto il grigio tronco,
sparati al cielo,
rami ignudi.
Landa ghiacciata,
all'orizzonte,
taglia il cielo.
L'ultima foglia,
ormai secca,
l'hai respirata.
Anima accoccolata...
Cascata di vetro,
su te, spoglio spirito
immobile,
lacrime.
Rami ignudi,
sparati al cielo,
sotto il grigio tronco.
Non parlarmi adesso...
Ora sento le stelle e la Luna,
ora anima coglie bianca luce.
Non hai parlato...
Ieri sentivo pioggia e silenzio,
ieri anima annegava nel dolore.
Non hai suonato...
Quando morivo seduto sul fango,
quando respiravo sapore di brina.
Non suonare adesso...
Già danzo nel candore del nuovo cielo,
già danzo nel sapore di rugiada...
Sopra l'albero di cristallo
da te sorge la Luna,
dietro me tramonterà.
Sotto l'albero di cristallo:
Tra le mie dita,
strisce di notte,
i tuoi capelli di corvo.
Ai miei occhi,
volto nella Luna,
il tuo profilo di latte.
Muove il tempo,
muove la Luna,
muove il tuo sguardo
ancora a me muto.
Muove il tempo,
muove la Luna dietro me,
gira il tuo sguardo, ghiaccio,
nel mio silente.
Finito il tempo,
ultimo raggio di Luna
immobile sulle tue labbra scure,
leggere, schiuse a me...
Le bacerò...
Come sono dolci e fredde...
Ultimo amore ti abbraccerò...
Addio Luna!
Domande come gocce salate
rotolano in cima all'anima
e non scendono risposte.
Svuotato:
Colori sfiniti,
sbiaditi passi,
s'agitano intorno.
Silenzioso ronzio,
voci fatue,
assale il tempo.
Fetido miasma,
noia,
appesta l'aria.
Immobile vento,
non contatto,
tocca le mani e il viso.
Amare gocce,
non dette parole perse,
bruciano in gola.
Tic, tic, tic,...
La mia vita scivola via,
scivola a terra, filtra giù...
Labbra livide, occhi pesti...
Barcollante vampiro scendo...
Vorrei raccoglierla: mani a coppa...
Sono sceso...
Filtra rosso dal soffitto
allargandosi sul muro...
Ancora giu... più giu...
Labbra nere, occhi vuoti,
pallidi passi per scendere...
Per raccogliere vita:
mani a coppa raccolgono
grumi neri...
Ora occhi sbarrati sul tetto,
infinito, bianco...
raccolgono un terribile sole...
Urlo...
Mordo la mela preferita:
frutto antico,
riflessi annegati,
suoni lenti,
colori diffusi,
odore di fiori antichi,
sapore dolcemente acre;
mordo te malinconia:
quando guardi indietro,
raccogli sogni persi,
guardi avanti, poi,
lenti futuri
sogni che verranno;
il presente è te
dentro una goccia che scorre,
salata riga umida!
Mi manca il tuo silenzio,
il vuoto di parole
che di suoni riempivo.
Ho pianto quest'assenza
e di te cerco suoni.
La notte m'è compagna
attendendo nuovo noi.