Poesie inserite da piumarossa70

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Scritta da: piumarossa70

Non era il vento

Non era il suono di uno spirito
né il canto di un uccello:
era il mio flauto
quello che sentivi
la scorsa notte
lungo il fiume.
Quando sei arrivata
con la tua anfora
là dove il fiume
trascina dolcemente
i rami dei salici,
era il mio flauto che suonava,
che ti chiamava:
"Wacoba! Wacoba!
Vieni presso il salice!"
Non era il vento, l'altra notte,
o un cuculo,
che smuoveva i cespugli di lupini:
era il mio sangue
che rispondeva
al fruscio delle tue vesti sopra l'erba,
era il mio sangue,
la presso il rosaio che cresce sotto al salice.
Non era un animale
quel che sentivi agitarsi,
l'altra notte:
era il mio cuore
che andava avanti e indietro
morso dal desiderio,
al ritmo della musica
che usciva del mio flauto.
Wacoba, Wacoba,
era il mio cuore quello che hai sentito
sobbalzare sotto i salici.
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    Scritta da: piumarossa70

    Andando controvento...

    Oh si la libertà non ha prezzo, eppure io l'ho pagata...
    L'ho pagata con gli anni, lasciando le mani aperte, lasciando tracce di pugni sferrati alle nuvole.
    L'ho pagata perdendomi in ali aperte di uccelli, sfiorando erba alta e scavalcando sassi.
    L'ho pagata nelle lacrime di dolori, nelle lacrime di perdite forti, nel capogiro di essermi persa e nella felicità di essermi ritrovata,
    e l'ho pagata andando controvento e l'ho pagata quando invece il vento mi ha accompagnata.
    L'ho pagata essendo amica della terra e della vita, della luce e della notte, di piume bianche e di piume nere.
    L'ho pagata con le porte chiuse e l'ho pagata ritrovando la giusta chiave per una sola porta.
    L'ho pagata sputando sul veleno, e l'ho pagata mangiando zucchero dolce.
    L'ho pagata perché non l'ho mai venduta.
    L'ho pagata, si, ma non l'ho mai comprata.
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      Scritta da: piumarossa70
      Questa sera piove
      sulle pianure aride a Wounded Knee
      sugli hogan sulla grande montagna
      sulle barricate a Comwall
      sulla terra rossa
      alla tomba di geronimo in Oklahoma
      Questa sera piove
      nei sogni dei bambini in Salvador e Nicaragua e San Carlos
      nei sogni delle madri in Brasile e Cile
      e a Pine Ridge e a Wind River
      questa sera piove
      nel vento luttuoso
      dell'inverno c'è una preghiera
      si vi vo ho oh shi win
      si vi vo ho oh shi win
      non verremo spazzati via.
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        Scritta da: piumarossa70

        Red Spirit...

        E dammi la vita, quella che io so che esiste,
        quella che ho dentro e che per anni ho accudito come
        se fosse una porcellana antica.
        E dammi quel soffio nelle narici, lo stesso che alita da bisonti
        che respirano prati.
        Gli stessi prati sconfinati che le mie pupille hanno sognato
        e annusato, le stesse praterie che parlano con il vento, che
        si raccontano di cavalli in corsa e di farfalle delicate su fiori
        gialli, piccoli come formiche e grandi come il cuore
        di un cervo in corsa.
        E dammi la tua mano, si la stessa che rugosa mi ha accarezzato
        la testa, la stessa che nei momenti di notte senza luna
        mi ha guidato in strade fatte di rocce e insenature illusorie,
        e fammi danzare al suono di quella nenia che la mia
        mente inconscia conosce, che forse le mie dita hanno suonato
        insieme al tuo insegnare.
        Devi fare in fretta Piuma, oh si così mi è stato detto... in
        fretta per conoscere un volto che tra le mani ha il mio
        spirito.
        E fammi colorare piume di rosso fuoco le stesse le vorrei
        spargere nel mondo, le stesse le vorrei intrecciare nei
        miei capelli neri... lo farò lo sento.
        E dammi quelle stelle che guardi, una brillava di raggi azzurri,
        so che la stiamo guardando mentre accarezziamo pelo di
        animale e so che le tue speranze sono più forti delle mie, e so
        che il tuo credo si tocca mentre il mio è ancora attaccato ad
        un ramo come un frutto acerbo, ma non smettere di
        donarmi il fumo della tua pipa.
        E dammi l'entrata della tua capanna... e accoglimi come un
        cane ritrovato e tienimi stretta solo come un padre sa fare.
        Composta domenica 6 febbraio 2011
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          Scritta da: piumarossa70

          Voglio!

          E voglio lasciare andare gli scogli
          che ho incontrato, onde infrante sopra, così
          come urla mute.
          E voglio scavare nella terra e seminare
          i sorrisi che mi sono stati ricambiati, così
          per fare nascere un prato, un prato per riposare.
          E dimenticare la mia bocca chiusa, tappata da mille
          incomprensioni di gente che camminava morta.
          Scaraventare nell'infinito i passi indotti dalla paura,
          passi zoppi a girovagare nelle critiche della gente.
          E voglio allargare queste mie mani e stringermi il viso e sentirlo
          vivo facendo smorfie in uno specchio, e voglio puntare
          agli occhi di ancora è vero.
          E voglio toccare il cuore e ballarci insieme e dirigerlo
          nella vita che da sempre mi aspetta, nella vita
          che da sempre ho combattuto per riconoscermi
          e nominare consapevole il mio nome.
          Composta domenica 26 dicembre 2010
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            Scritta da: piumarossa70

            Sorrisi di Natale

            Riflessi di luci
            cornici alle notti di festa
            misti all'oblio del resto dell'anno.

            Mi immergo tra folle e regali
            cercando sorrisi
            per strade vestite
            di rosso e dorato
            di abeti che parlano d'altro
            sottratti alla vita
            per accogliere nidi
            di nuove speranze.

            E scorre il Natale
            legando il passato
            a mille promesse
            al fuoco di vecchi camini
            al gelo disciolto dai cuori
            all'amore che guarda al domani!
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              Scritta da: piumarossa70

              Non voglio sapere

              Non voglio sapere quel che fai per sopravvivere.

              Voglio sapere per che cosa soffri,
              e se sai almeno sognare di accettare la passione del tuo cuore.

              Non voglio sapere le pene dei tuoi anni.

              Voglio sapere se sai rischiare di sembrare matta per amore,
              per i tuoi sogni, per l'avventura di essere viva...

              Non voglio sapere quali pianeti sono in quadratura con la tua luna.

              Voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
              se sei stata aperta ai tradimenti della vita
              o se ti sei ritirata e chiusa per paura di ulteriore dolore.
              Voglio sapere se puoi star seduta con il dolore, il mio o il tuo,
              senza far niente per nasconderlo, o mascherarlo o immobilizzarlo.
              Voglio sapere se puoi stare con la gioia, la mia o la tua;
              se puoi danzare nascostamente nel silenzio
              e lasciare che l'estasi ti riempia fino alla punta delle dita
              senza ammonirti di stare attenta,
              di essere realista, o di ricordarti le limitazioni dell'umano.

              Non voglio sapere se la storia che stai raccontando è vera.

              Voglio sapere se puoi deludere gli altri per essere vera con te stessa,
              se puoi sopportare l'accusa di tradimento e non tradire la tua anima.
              Voglio sapere se puoi essere fedele alla tua fede silente,
              se sai vedere la bellezza anche nell'orrore di ogni giorno,
              e se sai nutrire la tua vita della Sua presenza.
              Voglio sapere se puoi vivere con il fallimento, il tuo e il mio,
              e ancora ergerti sulla riva di un lago e gridare all'argento della luna piena, "SÌ!"

              Non voglio sapere dove o come o perché vivi.

              Voglio sapere se puoi continuare a vivere dopo un giorno di pena e disperazione
              addolorata e ferita fino alle ossa, e fare ciò che c'è da fare...

              Non voglio sapere se sei felice o no, se lo sono o no.

              Voglio sapere se sai stare al centro del fuoco insieme a me e non ti ritirerai.

              Non voglio sapere dove o cosa o con chi hai vissuto e vivi.

              Voglio sapere che cosa ti sostiene quando tutto il resto cade giù.
              Voglio sapere se puoi stare sola con te stessa,
              e se veramente ti piace la compagnia che ti dai nei momenti vuoti
              di ogni presenza.

              Non voglio sapere quel che fai per sopravvivere.

              Voglio sapere per che cosa soffri,
              e se sai almeno sognare di accettare la passione del tuo cuore.

              Non voglio sapere le pene dei tuoi anni.

              Voglio sapere se sai rischiare di sembrare matta per amore,
              per i tuoi sogni, per l'avventura di essere viva...

              Non voglio sapere quali pianeti sono in quadratura con la tua luna.

              Voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
              se sei stata aperta ai tradimenti della vita
              o se ti sei ritirata e chiusa per paura di ulteriore dolore.
              Voglio sapere se puoi star seduta con il dolore, il mio o il tuo,
              senza far niente per nasconderlo, o mascherarlo o immobilizzarlo.
              Voglio sapere se puoi stare con la gioia, la mia o la tua;
              se puoi danzare nascostamente nel silenzio
              e lasciare che l'estasi ti riempia fino alla punta delle dita
              senza ammonirti di stare attenta,
              di essere realista, o di ricordarti le limitazioni dell'umano.

              Non voglio sapere se la storia che stai raccontando è vera.

              Voglio sapere se puoi deludere gli altri per essere vera con te stessa,.
              se puoi sopportare l'accusa di tradimento e non tradire la tua anima.
              Voglio sapere se puoi essere fedele alla tua fede silente,
              se sai vedere la bellezza anche nell'orrore di ogni giorno,
              e se sai nutrire la tua vita della Sua presenza.
              Voglio sapere se puoi vivere con il fallimento, il tuo e il mio,
              e ancora ergerti sulla riva di un lago e gridare all'argento della luna piena, "SÌ!"
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                Scritta da: piumarossa70

                Respiro... respira!

                Non ho voglia di parlare, ne di respirare,
                voglio stare così senza tempo senza spazio da vedere,
                voglio sentire il mio cuore sbattere e chiedere,
                chiedere di vivere, chiedere di bussare alla vita che
                lo circonda che lo vuole, che si insinua allegramente
                e con lacrime da asciugare per poi colorare.
                Colorare... con pastelli di erba e di terra, con matite di
                mare e fiumi e stagni... stagni dove la vita è lenta, dove
                la vita ha un suo mondo e un suo scorrere verde...
                E non ho voglia di parlare questa sera... voglio osservare!
                I movimenti delle mie dita, a cercare lettere su tasti meccanici,
                a cercare vibrazioni che ho conosciuto, che non dimentico, che
                ancora mi parlano e mi spiegano l'arte e l'ingegno della mente
                del cuore... ah si quanta strada ho dovuto fare, erba alta a
                non vedere davanti a non vedere i passi e gli stessi cercarli in
                questo cuore che per un momento sta sera ho fermato...
                Vivi mi dice... vola mi dice... parole magiche mi racconta... parole
                da costruire come tetti di una casa... le fondamenta le hai
                scavate, i muri, ricordi? Li hai eretti...
                Tetti rossi a fare da piazza a uccelli migratori e a passeri che
                sanno attraversare l'inverno.
                Briciole di pane per loro, briciole nelle briciole per me, loro
                mi hanno fatto crescere, nessun menù le contiene, nessun
                punto di ristoro, ma si possono trovare nella mia non voce di sta
                sera, nel fuoco dell'anima che mi ritrovo come amica e nella vita
                che sa cantare anche stretta tra due muri scrostati...
                Sigaretta? Ma si l'accendo... tra le mani un accendino rosso, una
                scintilla, ecco il fuoco... e a me viene in mente il cuore.
                Respira piuma... respira!
                Composta mercoledì 27 ottobre 2010
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                  Scritta da: piumarossa70

                  Vento... ridi con me

                  Vento, vento portami in alto e
                  scompigliami la fronte sussurandomi parole
                  d'acqua che sanno di stelle assetate, e
                  fammi scendere giù in picchiata verso
                  una terra che benedice i prati e che
                  sposa farfalle...
                  E passa tra i miei capelli vento, giocaci e combinaci
                  colori e aliti azzurri e ridi, ridi con me...
                  Non voglio le ali, ricordi? Me le hai già donate... e non voglio
                  assomigliarti, già fai parte di me.
                  E vieni vieni con me tra rami di foglie quasi gialle,
                  e vieni a disegnare sabbia e legno,
                  rincorrimi e
                  fai finta di prendermi, così anche per un solo attimo.
                  Sferzami il viso, vento, no non smettere mai... ora ti vedo
                  e lo faccio ad occhi aperti, gli stessi dove tu
                  con allegria e pianto hai soffiato dentro.
                  Composta sabato 2 ottobre 2010
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                    Scritta da: piumarossa70
                    Ho toccato l'infinito, si ci sono riuscita!
                    Ne ho sentito l'odore, lo stesso che
                    ora mi porto addosso, lo stesso
                    che mi porto dentro
                    e che posso disegnare con le mani
                    e regalare con un battito, e togliere con
                    uno sguardo.
                    Ho varcato una porta con mille serrature e una chiave sola.
                    Ho passeggiato per un sentiero evanescente agli occhi
                    e ho raccolto sassi nel profumo del cuore.
                    Ho scagliato parole inservibili e inspirato frasi
                    di onde leggere e parole di un cielo minaccioso e vero.
                    Non mi serviva un nome, ne avevo tanti e nessuno,
                    ero semplicemente io... io e il volo di tre rondini,
                    rondini che salutavano giocose il sole e la spuma
                    sugli scogli a ricordare che la vita è respiro, che
                    la vita ad ogni stagione insegna e racconta... insegna
                    senza fine, racconta senza un illusorio inizio...
                    Ali lucide in sospensione, senza credere in un confine, in un
                    orizzonte immaginario...
                    Ho toccato l'infinito, l'ho visto e mi ha
                    accolto con una carezza.
                    Composta giovedì 30 settembre 2010
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