Poesie inserite da Monica Cannatella

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Scritta da: Monica Cannatella

Alla ricerca della felicità

Si mise alla ricerca della felicità.
Vagò per campi incolti e cieli senza stelle.
Oltre i boschi incantati e sentieri senza fine.
Si spinse ai confini del suo essere e del suo esistere.
Arrivò fin sopra le soffici nuvole, oltre il vento ed il tempo.
Navigò mari in tempesta e parlò con sirene stanche della loro solitudine.
Chiese al sole ed alla luna, ai torrenti e alle montagne.
Nessuno seppe dirle nulla, così si arrese!
E perse la speranza, le sue certezze, se stessa.
Per cercare la felicità, aveva perduto ogni cosa...
E non capì mai, che in fondo, tutto quello che aveva perso per cercarla, era quel che la rendeva felice.
Composta lunedì 11 settembre 2017
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    Scritta da: Monica Cannatella

    U mari ( Le parole della mia terra )

    Si teni n'sirragghiati n'ta li vrazza
    ogni sorta di tesori e di ricchizzi.
    C'è cu u saluta da terra cu la mano
    e c'è cu naviga pi ghiri luntanu.

    Quannu lu vasa u suli è na meravigghia
    tintu e n'fami quannu a genti si pigghia.
    Forsi si senti sulu e abbannunatu
    stu mare trarituri ca ni leva u sciatu.

    U sentu chianciri di notti ogni tantu
    mi unci chiaru e forti stu lamentu.
    Mi pari un picciriddu senza matri
    u signuruzzu mentri mori n'cruci.

    Si fussi figghiu miu ti cunsulassi
    strincennuti n'to pettu ti vasassi.
    Li peni tua putissi alliviari
    si un fussi fattu di acqua e sali.

    Sugnu stanca d'avvertiri stu duluri
    mi manca l'aria e trema puru u cori.
    L'unicu modu pi putiriti cunsulari
    è chiddu di moriri nno to funnali.

    Traduzione

    Il mare

    Si tiene stretto tra le braccia
    ogni sorta di tesoro e di ricchezza.
    C'è chi lo saluta dalla terra con la mano
    E chi lo naviga per andare lontano.

    Quando lo bacia il sole è una meraviglia
    cattivo e infame quando la gente si piglia.
    Forse si sente solo e abbondonato
    Questo mare traditore che ci toglie il fiato.

    Lo sento piangere di notte ogni tanto
    mi giunge chiaro e forte questo lamento.
    Mi sembra un bambino senza madre
    il signore mentre muore in croce.

    Se fossi figlio mio ti consolerei
    stringendoti al petto ti bacerei.
    Le tue pene potrei alleviare
    se non fossi fatto di acqua e sale.

    Sono stanca di sentire il tuo dolore
    mi manca l'aria e trema anche il cuore.
    L'unico modo per poterti consolare
    è quello di morire nel tuo fondale.
    Composta venerdì 11 agosto 2017
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      Scritta da: Monica Cannatella

      Ho toccato il fondo

      Come dopo un tuffo premuroso nel mare
      ho toccato il fondo.
      L'ho toccato per davvero!
      Ed i giorni mi sembravano eterni, l'attesa delle ore infinite.
      Ho toccato il fondo e mi è quasi mancato il respiro... la voglia di vivere.
      Ma per risalire in cima, era necessario che accadesse.
      E sono risalita io!
      Da sola, svelta, più in fretta che ho potuto.
      Ed ho imparato che ci sarà sempre qualcosa o qualcuno
      per cui potresti rischiare di annegare,
      fosse solo nella malinconia.
      Ma ho imparato anche che, tanto più a fondo vai,
      tanto più bella è la risalita.
      Che dopo il mio tuffo negli abissi,
      la felicità voglio attenderla in cima ai gradini della vita.
      Se proprio deve raggiungermi, che venga a prendermi!
      Composta sabato 5 agosto 2017
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        Scritta da: Monica Cannatella

        Marciapiedi

        All'angolo della strada
        sopra i marciapiedi
        ci abitano gli invisibili
        quelli che non vedi.

        Indossano solo stracci
        e chiedono la carità
        lo sguardo dignitoso
        e un sorriso a metà.

        Un cane senza nome
        e una coperta strappata
        gli unici veri amici
        di tutta la giornata.

        Qualcuno li chiama mendicanti
        l'ingiusto invece pezzenti.
        Loro sempre con la mano avanti
        e un sorriso che mostra sei denti.

        All'angolo di quella strada
        in fondo a quel marciapiede
        la gente passa e guarda
        ma non si accorge non vede.

        Che manca qualcuno
        che c è un posto vuoto
        è morto nessuno...
        è morto un ignoto.
        Composta sabato 5 agosto 2017
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          Scritta da: Monica Cannatella
          C'erano giorni di sole e di sorrisi
          e poi, quelli di tempesta e di rimpianti.
          C'erano giorni in cui bastava a se stessa
          e giorni in cui sentiva la mancanza di tutto.
          C'erano giorni che sapevano di vita
          e poi quelli che non sapevano di nulla.
          C'erano albe bellissime e tramonti
          lunghi quanto i suoi sospiri.
          C'erano... qualcuno giura di aver visto tutto
          questo nei suoi occhi...
          un tempo non molto lontano.
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            Scritta da: Monica Cannatella

            Non basta una rosa

            Non basta una rosa per cancellare
            oltre ogni alba tutto il dolore.
            Non è una rosa che ti farà dimenticare
            che ti hanno messa al rogo
            e lasciata bruciare.
            Non è regalandoti il fiore più bello
            che alleggeriranno il tuo pesante fardello.
            Hai subito per anni soprusi e violenze
            sempre vittima di maldicenze.
            Sei data in sposa ancora bambina
            si colgon la rosa e ti lascian la spina.
            C'è chi ti vende per pochi spicci
            chi prende in giro i tuoi poveri stracci.
            Poi ti regalano fiori e mimose
            ti ammazzan due volte con finte scuse.
            Non basta una rosa per chieder perdono
            Per ogni schiaffo che ti ha dato l'uomo.
            Nessun fiore ti potrà salvare da quel
            marciapiede dove ti costringono a lavorare.
            Non serve una rosa, non ci sono parole
            per chiederti scusa per ogni orrore.
            Anche il cielo si inchina, donna, al tuo cospetto
            solo l'uomo non ti ritiene degna di rispetto.
            Composta mercoledì 12 aprile 2017
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              Scritta da: Monica Cannatella

              Qualcuno mi porti via

              Qualcuno mi porti via da qui!
              Da questo mondo che non mi appartiene
              da questa gente troppo piena di sé.
              Qualcuno mi salvi da idee e guerre che
              non condivido.
              Dalle azioni ignobili e dalla cattiveria gratuita.
              Qualcuno mi sposti altrove
              dove non bisogna abbassare la testa
              e dire sempre "sì",
              per essere una bella persona.
              Qualcuno si preoccupi di tirarmi fuori
              da questo universo così tanto in disaccordo
              con la mia testa e il mio pensiero.
              Qualcuno mi porti via
              adesso
              per sempre!
              Composta martedì 28 marzo 2017
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                Scritta da: Monica Cannatella

                La ragazza dagli occhi tristi

                Cammina persa nella sua musica
                la ragazza dagli occhi tristi.
                Un po' distratta e assente
                si perde a guardare un cielo triste
                e nuvole di latta.
                Piange piano la ragazza dagli occhi tristi...
                perché si sa, le lacrime, di rumore,
                non ne hanno mai fatto.
                E sogna, tanto.
                Un giorno nuovo, un domani migliore.
                Le passano accanto, nessuno vede,
                nessuno sente.
                E lei continua a camminare!
                Passo dopo passo,
                da qualche parte arriverà.
                Composta lunedì 27 febbraio 2017
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                  Scritta da: Monica Cannatella
                  Dove finiscono le parole quando
                  nessuno ascolta e cadono nel silenzio?
                  Quando le note risuonano nell'aria e
                  nessun'anima se ne lascia pervadere,
                  dove va a morire la musica?
                  Chi si occupa di quegli amori
                  persi per distrazione?
                  Delle notti senza luna
                  delle strade senza via d'uscita
                  dei cieli senza stelle
                  delle ferite mai guarite
                  delle cose mai dimenticate
                  del tempo mai passato
                  di quello che non hai avuto...
                  cosa ne sarà?
                  E tu, dove ti perdi tu quando
                  ti accorgi che nessuno ti vede
                  e il mondo intero pare poter
                  fare a meno di te?
                  Composta mercoledì 8 febbraio 2017
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                    Scritta da: Monica Cannatella

                    Perché il mondo sia più bello

                    Perché il mondo sia più bello
                    basta un po' di volontà.
                    Un sorriso spensierato,
                    un abbraccio regalato,
                    una lacrima di gioia
                    e poi tanta umanità.
                    Dai da bere all'assetato,
                    da mangiare all'affamato,
                    tieni pronta la tua mano
                    se qualcuno a terra andrà.
                    Cerca sempre di capire
                    chi spiegare non si sa
                    e sii pronto ad ascoltare
                    chi una voce non avrà.
                    Ci vuol poco per capirsi
                    ancor meno ad aiutarsi
                    se pazienza e amore
                    avrai, tu fallire non potrai.
                    Sembra quasi un ritornello
                    mentre il mio è solo un
                    consiglio ma, se pensi e
                    ci rifletti, sono belli i miei
                    versetti.
                    Perché il mondo sia più
                    bello non ci vuole mica tanto
                    basta mettersi d'impegno
                    e vedrai si riuscirà, a riempire
                    tutti i cuori della persa ormai
                    bontà.
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