Poesie inserite da Marta Emme

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Scritta da: Marta Emme

In viaggio

Un cinese (Xi Jinping-segretario PCC) che
così strategicamente intavola (apre il
discorso con: "la nuova via della seta) a me
fa pensare a una bella favola (istruttiva
come sono le favole cinesi). E se taluni
(UE, America contrari che l'Italia aderisca)
non son d'accordo è perchè non gli
perviene (questa stravagante utilità) nè gli sovviene (gli torna) e, senza aver ragione,
han certo torto o temono solo di finire fuori bordo (scalzati). Così guardiam con interesse alla Cina e al fatto che si debba coglier l'opportunità di viaggiare, sempre, in classe prima (al centro di vantaggiosi scambi). Ma
per gestir la cosa, sia ben chiaro quel che
insieme a lor si posa (costruisce), infatti,
per non farsi sopraffare, è necessario
davvero e bene poter contare. La Cina,
dell'Italia, ha certo stima, e or su queste
basi sia da dimostrar, senza uscir dai vasi
(rispettando gli impegni presi), veramente
che non siamo fessi, ma col cervello sempre
finemente connessi (nel memorandum).
Del resto la Cina s'è già affermata in tante
realtà (in Europa), perchè solo a noi
dunque l'altolà? Insomma, usiamo la
nostra testa, non la teniamo chiusa in
una cesta. Guardiam al mondo con un po'
di allegria, evviva una saggia diplomazia.
Composta giovedì 14 marzo 2019
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    Scritta da: Marta Emme

    A mali estremi

    Una donna vista come tentazione (di possederla carnalmente) è cosa che non ha dizione (spregevole) quando
    porta a massacrare (stupro) un essere (la donna) nella sua
    più angelica espressione (incolpevole). E siccome, costui, a un demone (onnipotenza) ha fatto metter lo zampino (ha ceduto) ciò lo ha reso un aborrevole e perfetto cretino tanto da disonorar il fatto d'esser quel gran bel genio (intelligente), che è scritto nel suo destino (di umano). Così chi ragiona pensando col ce l'ho duro, in fondo, si merita d'esser trattato col bromuro (privato della libertà che sfregia nel prossimo-contrappasso). Anche per un po' soltanto perché, per il mal che ha fatto, ha meritato tanto.
    Composta domenica 10 marzo 2019
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      Scritta da: Marta Emme

      Inquietanti simmetrie

      Mi riscuote, in un attimo, una sferzata
      di vento, mosso da un fitto nugolo di
      uccelli (storni) che d'improvviso viran
      nell'aria, poco sopra, e quasi mi
      spavento, mentre disegnan geometrie
      a loro piacimento o solo si tengono in
      allenamento. E lì il cuore si sente
      stranamente scontento, che vede in
      quel superbo spettacolo (superfluido)
      un altro segno del tempo, ed è
      sgomento per quanto quelli (storni)
      sian tanti, da oscurare il cielo, da non
      saper come sfamarli tutti quanti.
      Capisco che l'uomo non ha mai agito
      con gli altri esseri in guanti bianchi
      (ha creato squilibri) e or a niente
      servono amari pianti se la Terra più
      non fornisce al viver di ognuno risorse
      bastanti.
      Composta domenica 3 marzo 2019
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        Scritta da: Marta Emme

        Sulla pelle di chi

        C'è chi il capo (senno) l'ha perso per
        strada ed è una testa di cavolo (smarrito)
        ovunque vada (i migranti che si sono fatti
        imboccare per chiedere risarcimento nave
        diciotti), infatti non ha chiaro, bene, il
        concetto di patria, sennò avrebbe
        considerazione, anche sol di un granello,
        di quella italica ghiaia (suolo). Par che a
        lor interessino i soldi, in realtà mica san
        fare bene i loro conti (l'integrazione
        infatti ne va a discapito). Perché in fondo
        a pagar quegli sghei (soldi) è il popolo
        italiano, ma... non importa, lui si sente
        africano. Così per aver visibilità, ma solo
        di un poco, si rischia (partito) di fare la
        fine del topo (rosicchiare). E se la cosa
        va avanti a catena (altri casi), il buon
        senso (consenso) allora vedrai come
        scema. E pure questo è il sentire della
        gente comune, cioè che, a suon di
        forzare, si rompe la fune.
        Composta venerdì 22 febbraio 2019
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          Scritta da: Marta Emme

          I pascoli e le erbette

          Se son pecorino sardo è per il latte
          che è così maliardo che non si può
          camuffar neanche per un miliardo.
          Da tutelar è così la regionalità (sarda)
          nel voler lì caseificar. Così quei pastori
          e quegli unici pascoli son da
          salvaguardar. Son preziosi per
          l'umanità perché sono anche queste
          (realtà) importanti e fondamentali
          biodiversità. E si ritiene, infine, che se
          la vita ha un senso ed è di valore
          immenso, la si debba fino in fondo
          gustar, come questo prodotto
          (pecorino sardo) di sublime qualità.
          Composta giovedì 14 febbraio 2019
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            Scritta da: Marta Emme

            Festival: dove vai, dove vai

            Forse era scritto nel tuo destino (Ultimo),
            ma tu vai avanti per il tuo cammino.
            Son gli esiti, questi, di una cultura bigotta
            (coi paraocchi) che fa correre il popolo
            ma poi lei decide (con la politica) la svolta
            (Mahmood). Così te ne devi proprio annà
            (Direttore Artistico) con le tue oscenità
            (conflitto d'interesse, politichese).
            Indipendentemente da quel che piace
            (musicalmente), dovevi solo garantir fosse
            un canto di pace (festival). E, per far rima
            con canto, non è così che si risorge (ai
            signori simpatizzanti in giuria) dal fango
            (calo del consenso nel PD), anche se può
            consolar quell'esotico mango (il vincitore
            a cui si vuol augurar così prosperità). Il mio
            voto non l'hai avuto (Ultimo), ma mi
            rammarica che t'han reso fottuto. E altro
            non dico, perché meglio dell'Italia può
            fare anche il Portorico (un qualunque
            Paese estero che tiene a sé stesso e non
            vuole il ridicolo).
            Composta martedì 12 febbraio 2019
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              Scritta da: Marta Emme

              I fanti

              I bellicosi interventi per sostener la primavera
              araba han fatto perdere l'elemento più bello di
              quella magica fiaba (cioè un bel finale come in
              Alì Babà e i 40 ladroni), così nel finale la
              situazione è di gran conflitto in un popolo
              (libico) or dall'instabilità afflitto. Non s'è
              pensato troppo allora dove fosse il rovescio e
              il dritto e siccome eravamo noi i ladroni (s'è
              assecondata la Francia interessata a soffiarci
              il petrolio) ora c'è da pagare il conto buoni
              buoni (instabilità Libia). Un popolo si può
              aiutare a trovare la sua strada (democrazia)
              ma qui sia il dialogo ciò che s'impone e non la
              spada. E un'incauta ingestione non è mai la
              soluzione se alimenta nel popolo una cruenta
              contrapposizione (guerra civile). Un dubbio
              dunque nasce: non sarà mica al petrolio, o ad
              altro, interessato (America) chi si pone in
              modo così poco equilibrato? (venti di guerra).
              La democrazia a volte si ottiene con polso
              saldo e forte e con coraggio, ed io mi inchino
              per render a quell'unico prode (Guaidò) un
              doveroso omaggio. Ma di esprimerla con
              libere elezioni si vuol dar forte il messaggio.
              Così sia a ciò, contestuale, seguir la via
              maestra che è anche la statale (legale).
              Altro che disconoscer a destra (Guaidò) o a
              manca (Maduro), nel politico del cacchio
              (smarrito nel veder lontano) è il buonsenso
              che di molto arranca (non si fa strada).
              Così la trattativa, la tessitura, sia da usar
              come arma, come arma bianca (diretta alla
              persona) e sarò franca: un osso duro
              (Maduro-esercito), pur se lo merita, non se
              lo fa mettere, nel culo, un gran bel siluro
              (non si fa pacificamente destituire, silurare).
              Perciò si muova decisa la fanteria (diplomazia
              d'assalto in prima linea) per aprir subito una breccia in quella porta pia (conquistare cuore e cervello). E in un corpo a corpo di argomentazioni, che al popolo si sappia riconoscer le sue sacrosante aspirazioni
              (diritti, dignità, libertà) che son di esistere le sue ragioni.
              Composta domenica 10 febbraio 2019
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                Scritta da: Marta Emme

                Il Dio denaro

                In sé ha una luce ridente (denaro)
                che confonde per come sa essere
                suadente. E s'ammanta d'oro
                quando quel che dispensa è il tanto
                cercato tesoro. Ma pure l'astuto
                può perder il decoro se ottenuto
                non l'ha col duro suo e onesto
                lavoro. È come quando si moltiplica
                alla velocità della luce ma a
                condivider neanche un poco induce
                (Dio denaro). Semmai, si sappia che,
                è costui assai cazzuto (ha attributi ed
                è tosto), tanto che non ci pensa a
                renderti cornuto nel concedersi a chi
                più di te è fortunato oppure solo
                dissoluto. Ma tanto ti rispetta se
                sempre in viaggio ti poni con la tua
                adorabile lambretta (nella semplicità
                di una vita vissuta con equilibrio),
                perché i soldi e il potere fan
                facilmente perdere la testa e di
                buono allor lì ben poco ne resta
                (principi).
                Composta domenica 3 febbraio 2019
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                  Scritta da: Marta Emme

                  Patria cercasi

                  È folle la regia (scafisti) di chi
                  illegalmente e con vile maestria
                  porta conflitti in patria mia (nella
                  politica italiana). Ora, sia detto
                  per inciso, a me lo straniero non
                  è inviso e si merita un sorriso,
                  ma l'Italia, che è grande (di cuore
                  e per menti), è anche piccola
                  dalla Sicilia al Moncenisio (non
                  può contenere l'Africa).
                  Composta martedì 29 gennaio 2019
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