Poesie inserite da Francesco Andrea Maiello

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Francesco Andrea Maiello

SuperMario, un DNA d'autore

Le stelle del pallone
sono Pelè e Maradona
ma oggi l'astro splendente,
vero asso vincente,
è Messi del Barcellona.
Dall'Olimpo alle nostre vette
tra lampi, tuoni e saette
ci fu il genio del golden boy,
il sinistro di rombo di tuono,
anche l'urlo di Tardelli
poi vennero i gemelli,
perfino un certo Ravanelli,
ma adesso c'è Balotelli.
Con un tiro al fulmicotone
ha impallinato i teutoni,
mentre con la cresta di gallo,
novello Apollo,
impollinerà tante donzelle.
Sol dei gol v'è certezza...
se non c'è calcioscommesse,
oggi la certa paternità
reclama la prova del dna
e per troppa libertà
non c'è patria potestà.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Francesco Andrea Maiello

    Revival letterario

    Con la diva di Omero
    a cantar Achille
    furon le gesta a far scintille,
    di poi con le Muse di Esiodo
    furon gli dei a lanciar faville
    sicché dal mar di Lesbo
    emerse d'incanto
    di una sirena il canto
    con la passione di Saffo
    che ancor i versi incanta,
    finanche Alceo l'amante
    mentre Anacreonte cantor
    con il vino brinda all'amor.
    In volo pindarico siamo
    ad Eschilo, Sofocle ed Euripide
    in cui c'è sol tanta tragedia,
    ma da Erodoto, Tucidite
    e Senofonte inizia pure la storia
    con la mitica scrittura di Platone
    che nell'allievo Aristotele
    divien perfin scientifica.
    Dalla filosofia alla natura
    tra i fiori dei campi
    spuntan gli idilli di Teocrito
    ed è poesia bucolica,
    ma è la cura di Callimaco
    a sublimare la poesia
    con la raffinatezza dell'elegia.
    Qui nasce la poesia latina
    con l'odi et amo di Catullo,
    indi dalla Delia di Tibullo
    alla Cinzia di Properzio,
    dopo la ratio di Lucrezio,
    è ars amatoria con Ovidio
    che gli costa la relegatio
    mentre con il labor limae
    la scrittura di Orazio
    assurge ad ars poetica
    e a noi comuni mortali
    rimane Cicerone
    a tediarci con le versioni.
    Da Omero a Ennio si passa
    dal padre della scrittura
    al pater della letteratura,
    ma è Virgilio a sintetizzar
    la classica cultura,
    dove affonda le sue radici
    la feconda lingua italica
    ispirata dall'eccelso Dante,
    padre nostro terreno.
    E così dal dolce stil novo
    spunta l'italica lingua
    a cantar l'amor per il bello,
    quell'idea in Platone,
    che si spiritualizza in Dante,
    si enfatizza in Petrarca
    e si materializza in Boccaccio.
    Nella sintesi letteraria
    vien adesso il Poliziano,
    raffinato poeta docente
    e professor dè Medici
    poi Bembo, Ariosto e Tasso
    sono la propaggine letteraria
    dell'arte rinascimentale e,
    infin, dal barocco di Marino,
    si vola all'infinito di Leopardi
    nei cui versi è dolce naufragar,
    ma è dei promessi sposi
    che non v'è più traccia e qui,
    a mò di don Abbondio,
    è la morale che si lava le mani.
    A concluder la carrellata
    ecco l'irrequieto Foscolo
    a cui tanto somiglio
    perché in me rivive
    quello spirito vitale
    che anela alla quiete
    dopo una vita in tempesta
    tra perigli e battaglie
    e che in versi enfatizza
    l'amore fraterno.
    Lui ebbe Giovanni,
    giocatore morto a Venezia
    nel fiore degli anni,
    io ho avuto Mario,
    il fior fiore dei giocatori,
    venezian d'adozione,
    che da tempo m'ispira
    per farmi diventar
    autentico scrittore
    ma, tra calcio e carte,
    schedine e casinò,
    penso che mi resterà fama
    di enciclopedico giocatore.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Francesco Andrea Maiello

      Il vagito di mio nipote

      Appena nato
      dal grembo strappato
      ebbi un vagito urlato
      ma poi d'incanto
      in un abbaglio di luce
      mi acquietò una voce.
      Eri tu,
      dolce neonatologa,
      che mi visitavi
      ma tanto mi rivoltavi
      e già tra me pensavo...
      dammi tempo
      e per natio desio,
      appena più grande,
      ti strapazzerò io
      con rime baciate,
      atavica mania
      di fare poesia,
      perché la tua dolcezza
      è un fiore
      che inebria le menti
      e intenerisce i cuori,
      ingelosisce le mamme
      e invaghisce i papà
      ma fa tanto ammattire
      quel brontolone di mio nonno.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Francesco Andrea Maiello

        La ramanzina del nonno

        Benvenuto nipote,
        sei appena arrivato
        e già ti assillo
        da nonno brontolone.
        Da un magico impasto
        di spirito e materia
        nasce la vita
        e sin dal primo impatto
        scintilla il pensiero
        dapprima sol d'impiccio
        ma poi un vero impaccio.
        Nel tuo intimo, infatti,
        si troverà alla mercé
        di due terribili sorelle,
        anima e mente che,
        tra urla e strilli,
        se le diranno
        e di santa ragione
        se le daranno.
        Mantieni allor
        a distanza la mente
        con la sua buia,
        egoistica invadenza
        e fidati dell'anima
        con la sua confortevole,
        discreta presenza,
        perché in questa luce
        dagli albori della vita
        troneggia la coscienza
        che illumina il pensiero
        per ideazione e,
        come tu ben testimoni,
        trasmette amore
        per generazione.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Francesco Andrea Maiello

          La scala della vita

          Nell'umana evoluzione
          un dì fu sacra unione
          del gene con il cromosoma
          e così nacque il genoma.
          È il codice genetico
          dell'umana identità
          che lassù ci porterà
          con la scala elicoidale
          a doppio corrimano
          di uno zucchero pentato
          e di un composto fosfato
          su scalini intercalati
          di basi azotate
          tra loro ben appaiate
          ma debolmente legate
          per sostener la scalata
          con la materia scrollata.
          Fu proprio in quel dì
          di consacrata unione
          del Gene spirituale
          con il soma geniale
          che vide luce
          la vita sulla terra e,
          da una magica tripletta,
          nasceva la nostra casetta
          di mattoni colorati
          con arte intercalati.
          Alla struttura cellulare
          provvedeva l'entità nucleare
          che prima si duplicava
          poi si riproduceva
          e infin nuova vita generava
          con il DNA scrittore
          e l'RNA vettore
          a trasmettere il messaggio
          all'organulo traduttore.
          È questa in sintesi
          la favola della vita
          lassù in alto creata
          e solo per noi scritta
          con inchiostro indelebile,
          a noi resta la facoltà,
          in tutta libertà,
          di ben educare i figli
          all'amore per la verità
          da tramandare ai posteri
          per il bene dell'umanità.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Francesco Andrea Maiello

            L'arteriosclerosi

            È sotto la coperta endoteliale
            del letto vascolare che riposa
            la nostra vetustà
            in veste di ateromasia,
            segnale di circolo precario,
            a meno che le mirabolanti statine,
            azzerando il rischio del colesterolo
            e riducendo l'ispessimento
            per deposito tra le lenzuola intimali,
            non ci diano l'immortalità
            per le vie dell'anima che,
            velocizzate dalla mitica aspirina,
            sconfinano nella verità.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Francesco Andrea Maiello

              La musa divina

              Fantastica Musa,
              mia divina ispirazione
              e sublime poesia,
              hai classe affascinante
              con quel tuo incedere elegante
              sulle ali di uno spirito soave
              così illuminante,
              sei un sogno estasiante
              e fai volare in paradiso.
              Se per caso sol ti incrocio
              alla dolce tua visione
              mi si attanaglia la bocca,
              mi si incaglia la lingua,
              s'ingarbuglia la mente e
              incacaglio, quasi raglio
              come un asino per l'abbaglio.
              Nel profferir poi con l'incanto
              della tua vocale melodia
              in tanta armonia allor
              davver non capisco più niente
              e da povero incosciente
              sembro un vero deficiente.
              Il cuore di scatto mi si accelera,
              il fuoco divampa, il caldo mi prende,
              il calore incalza, tutto mi si accende
              in ogni versante, ma poi per il dolor
              scoloro con il sudore sulla fronte,
              un profumo mi pervade e,
              pregustando l'immortale,
              rischio seriamente in tua presenza
              di dipartir all'istante... miseramente.
              Solo così avrà tregua la mia anima
              gemente e, sempre tanto deriso
              per le mie stranezze allucinanti
              con la cirrosi psicosomatica
              non più obnubilante, ti avviso,
              fu Aristotele a darmi conforto:
              "non c'è grande genio
              senza una dose di follia".
              Ingrata gastroenterologa,
              per scontar giusta pena terrena,
              nel tempo a venire, mi ricorderai
              come una pesantezza sullo stomaco,
              tanto me ne dispiace,
              e in eterno ti resterò sulla coscienza
              che sempre così limpida hai.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Francesco Andrea Maiello

                Il genetliaco

                Magica Musa,
                doppia M da sogno,
                che la vita, serena, Ti arrida,
                sol levante dall'alba ammiccante,
                pian piano cocente e rigenerante,
                sin sull'orizzonte seppur pallido,
                sempre più stanco e calante, ormai pronto,
                sulla linea di ponente, a immergersi
                per un salutare bagno rinfrescante
                dopo una giornata di lavoro stressante
                e di calore davvero massacrante.
                La vita, poi, Ti si prostri gioiosa,
                indi giocosa e, da partner galante,
                si dimostri finanche generosa e graziosa,
                diventando, così, perfin gelosa.
                D'incanto ecco la sua anima fremente
                con il suo cuor pulsante che già Ti dona,
                tra toni puri illuminanti, momenti intensi
                esaltanti, di poi Ti conforta, nelle pause
                libere ritempranti, con ore liete
                rilassanti, a frequenza costante e
                a ritmo inebriante da ogni versante,
                istante dopo istante in modo emozionante.
                Dal focolaio domestico in armonia,
                infin, la musicalità cardiaca e la sinfonia
                della sua gran batteria Ti allieti, sin d'ora,
                con melodie e poesie, lungi dalle follie,
                Ti bastano le mie, pure fantasie
                e vera mia mania di intensa spiritualità,
                inneggiante all'amore, il motore della vita,
                il contenitore dell'anima, il palcoscenico
                della luce da una fonte infinita.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Francesco Andrea Maiello

                  Italia risorgi (spot elettorale)

                  Nel quotidiano fragore
                  del politico fervore
                  s'ode a destra una squillo
                  vota Silvio,
                  a sinistra rimbomba uno strillo
                  vota Antonio, vota Antonio,
                  è Di Pietro.
                  Al centro c'è la solita lagna,
                  è Casini
                  vota Monti.
                  D'ambo i lati
                  ci son solo brutte facce
                  Ingroia ha la barba,
                  Silvio la cera,
                  Vendola l'orecchino,
                  Bersani non ha la facies,
                  D'Alema aveva almeno la barca
                  e Franceschini la camicia!
                  Alla fin dei conti
                  non ci resta che piangere
                  o puntare su Mario
                  ben visto aldilà dei monti
                  dall'angelica Merkel.
                  Vota la poesia: Commenta