Poesie inserite da Cristina Metta

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Scritta da: Cristina Metta

Bacche di mirtillo sto cielo da temporale mentre ti spigiamo

Tu brutta creatura
che sevizi il notturno
rapito dal mio progetto in cui ti creo bella
- t'aspetto! come un colpevole sotto il patibolo
per lasciarti la testa, il sonno, i frullati d'amplessi, le grandi corse nel cosmo
tutto.
Lo so, sono un idiota ma così bello
che l'universo si contorce dalla rabbia di non poterne concepire un altro-
per farti felice.
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    Scritta da: Cristina Metta

    Sono un unicorno

    Cuore leone silente pronto alla caccia
    quieto in una fornace lo spirito appena buio
    sogno che altri sogni non vogliono fare vincere
    labbra nell'ardire una dolcezza in cerca di baci

    tu scendi dalle stelle con un profumo di rose
    oh sta città è una macedonia di profumi
    cari a certi temporali col vento alla porta
    e innamorati stretti sotto un ombrello

    baby sto mordendo le cerniere delle finestre come un vampiro
    ti prego _ fammi entrare
    il letto è freddo e piange i nostri corpi
    guardami _ guarda come mi consumo madido nell'attesa
    lasciami entrare nella tua casa
    o romperò i vetri di tutte quelle cattedrali
    dove ti nascondi
    al mio amore

    farò tanto tanto di quel rumore
    lo giuro
    che le rovine si alzeranno sui mattoni per scappare
    che il cielo si metterà le mani sugli occhi
    e le stelle si nasconderanno sotto l'erba

    tu fuggi
    scappi da me mentre sogni
    ho visto fantasmi più allegri sotto le ceneri di Notre Dame
    a volte m'entri così triste dentro
    che per giorni mangio zuccheri fino al mal di pancia
    poi rido ubriaco unicorno davanti a un semaforo verde
    mentre inizia il circo della strada (clacson_parolacce_dito medio_ facce brutte)
    un museo degli orrori sentimentali in cui perdersi senza pagare biglietto
    loro non sanno che mi consumo per te nel petto
    loro pensano alla propria corsa
    ai soldi che non hanno
    alle donne o agli uomini che non posseggono
    ai sogni persi

    io ho tutto
    sono un unicorno

    Rondò parigino
    con algoritmo musicale all'orizzonte
    hai mani calde che fanno biri biri all'aria
    primavera e noi ragazzini
    fuggiamo!
    si spogliano le nuvole prima della pioggia
    brucia più del sole il cielo nudo
    sei l'unica cosa azzurra che vorrei guardare
    perché mi piaci
    avvicinati mio fiume
    salterò nelle tue acque
    sarà invidiosa la Senna
    si fottano quelli che non osano.
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      Scritta da: Cristina Metta

      Exit

      Non dire ai sogni che non si possono avverare
      perché loro lavorano per te.
      Marcia all'indietro, marcia avanti ma se stai fermo,
      loro comunque ti sorpassano,
      per questo motivo
      pensi di vivere nel tempo sbagliato
      perché sei troppo lento e i tuoi sogni sono così veloci
      da arrivare,
      dove la tua mente ancora sogna di inventare quel posto.
      Non dire ai sogni che non si possono avverare,
      tanto i tuoi sogni non ti ascoltano.
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        Scritta da: Cristina Metta

        Semplicemente uomo

        Tu mi domini dinosauro
        quadriglie di ombre le tue lunghe braccia
        sugli equilibri degli attimi
        io ti osservo senza fare rumore

        sonno
        che sonno non è
        con occhi socchiusi
        aspettando l'idillio
        che acquieti il senso

        mi domini
        immaginario
        mi domini
        sogno
        che vivi in una fiamma
        alimentata dal cuore
        a me
        ribelle

        tu mi domini il corpo
        amore
        poesia
        ignoto

        sulle orme dell'oltre
        pioniere
        o semplicemente uomo
        che pensa siano casa
        tutti gli astri fuori.
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          Scritta da: Cristina Metta

          Chiuditi amore il cappotto _ c'è vento e una Luna arrappata

          Chiuditi amore il cappotto _ c'è vento
          si porta via ogni raggio di sole
          la città ora è buia tendente ai vespri
          ho gli ingranaggi del corpo inceppati sulla tua bocca

          abiuro il blu per le tue guance rosse
          fantasmi bruni si inseguono tra i bidoni della spazzatura
          il sesso è urgente ma non ci sono le condizioni
          noi alibi di qualche gatto mentre uccide il silenzio

          rallenta il passo voglio ancora baciarti
          oppur corri... corri a casa e apri la porta
          fammi sognare la strada fino al tuo corpo
          sei l'unico fuoco che mi scorre nel sangue

          miagolo sensibile all'odore del verde in travaglio
          immagino sogni che sanno di frutti acerbi
          si sciolgono tutte le stelle sul mando celeste
          io rapportato all'infinito _ nulla

          chiuditi amore il cappotto e vienimi a prendere _ mi sono perso
          ho graffi dai gentili artigli di una Luna arrappata... ovunque
          so di non essere abbastanza per prometterti oltre sta vita
          concediti ora adesso _ col rischio di innamorarmi eccoti i miei sensi
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            Scritta da: Cristina Metta

            A fairy tale in New York (with red scarf)

            New York is frozen for March almost a desert
            without gloves hands in pockets...
            a red scarf around the neck
            I drag my feet
            it bothers me to think about you without being able to offer you the stars _ tonight
            we are a little zombie you know how it is in war
            against something without a name

            spring is foreign to me
            the real Killer is a laconic wolf like Leonard Cohen
            it kills me to know where you sleep now
            in secure arms that are not mine
            remove my memory from my eyes
            turn on at least one light in that windowless chest
            and give me air
            put me where the flowers can bloom
            where there are trees
            sidewalks with people taken by human malice
            but if you want to kick me out completely _ tonight
            it will perhaps be the right time
            in which, in addition to loneliness, I feel inside the winter
            the true one
            with the wind between the trembling bones
            my stomach on fire from too much cognac
            with nerves tense with fear
            to be alone
            Once again
            that's why winter is made
            you know _ to break up

            Liberty Street is silent with boredom
            luxury predators are missing
            the nocturnal cackles
            there are only sirens and ambulances
            who walk death
            and U. S
            all of us
            we stayed here
            prisoners of a strange enemy
            while the chill air with its music box twirls among the skyscrapers
            who dance as we dance
            to the distant singing of the sirens
            with the dead
            with the wounded
            hold on to miracles
            to hopes

            shiny shoes walk but not a noise
            an icy hand on the temple _ as I would like the life before
            a red wool scarf that winks at a traffic light
            through without looking... me and my shoes are the only ones in Heaven

            and what about you
            who comforts you
            who counts the clouds above your head
            when you are in the middle of the embrace... you get lost or talk
            there is a difference
            you were silent with me because I made you dream
            sex was not a meeting of bodies with me
            but I fly
            in all the feathers of your pillows you won't find summer
            for I have taken away all the flocks
            my bags of fairy tales
            and the brigade of ghost poets

            I have a smell on me that tastes good
            the fried and takeaway shops are closed
            I wrap the red scarf around my neck - looking at the clothes in the windows
            I follow the trails of the street lights like a Ariadnè s thread

            and all of this world brings me to you
            apartment 112 seventh floor in the dark
            who knows if you think about me and if you think about me Why?
            I would break through the door with this ridiculous love like that
            I shout your name in Central Park
            sincerely? nobody cares
            they will punish me for disturbing the quiet
            almost naked with my red scarf...
            but it's colder in me than outside
            it is so cold that only as a drunk could I stop delirious
            your call that call is not
            a Cop stops me and I tell him I'm Leonard Cohen
            why don't you arrest me? Becausè?
            I tell him about my love drama
            - go home - he says
            I apologize and sing to Famous Blue Raincoat
            while I tie my red scarf to a tree
            why don't you freeze
            hoping for tomorrow
            the summer
            with you
            it would be better
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              Scritta da: Cristina Metta

              Trattoria a conduzione familiare

              L'alba sta ai sogni come un killer sta ai guanti di velluto
              emergo dal sonno un po' selvatico con brame dissolute
              sono una radice di rosmarino in fiore che allontana i mostri
              il fitto cespuglio di aghi sono solo poemi in attesa di vita

              ci sono tre cervi che corrono in città tanto sono liberi dopo la Pandemia - li invidio
              l'azzurro col sole risorto è gasolio per il fiammifero cuore
              sorseggio caffè con l'impronta della mano sul vetro della finestra
              fissando laddove ogni fiore d'aprile degenera in colori

              vieni fuori! _ il terrazzo non ha altri soffitti che il cosmo
              vigili e stanchi come dopo aver fatto l'amore – il mondo risplende
              stringiamoci nonostante il silenzio – alla pungente bellezza
              potremmo volare volendo ma quali ali valgono il prezzo degli abbracci

              guardaci!
              insieme siamo una trattoria a conduzione familiare dove si vive bene
              poche pretese ma il lusso di guardare al domani in due – è una stella
              cui guardare quando il buio assoluto scende sul mondo
              dammi ogni tuo pensiero il karma ogni tua paura... li renderò immensi

              il tuo corpo sa di spezie stamattina
              è tanto scostumato che farà infuriare natura
              vieni... avvicinati alla mia bocca così sofferente
              lascia stare il caffè... ho bel altri progetti
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                Scritta da: Cristina Metta

                Il mistero dell'ultima isola emersa

                Ergo cattedrali adorne di guglie alte di coraggio...

                io amo _ mi parla il cuore mentre segue la scia di una stella
                non durerà per sempre il dolore ne la vita ma guarda ai sogni
                che ti lasci dietro... c'è qualcosa in questo mondo
                che si trasmette tramite un contagio sono gli ideali... esiste il tuo coraggio
                allora avanti costruisci non importa per chi o per quanto
                tieniti il tuo segreto... non c'è alcuna traccia di resa
                non tra i sognatori":.
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