Poesie inserite da Carla Vercelli

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Scritta da: Carla Vercelli

Love algoritmo

Sei calcolabile,
un "problema" risolvibile con algoritmo:
una serie finita di passi elementari
-senza ambiguità-
porta in un determinato tempo
ad ottenere un unico risultato:
colloquio intimo
davanti a caminetto o limonata fresca
(dipende dalla stagione).

Ma è per la complessità
la sfuggevolezza
l'infinitezza
il tempo indeterminato

è per tutto quello che di te non so

che vale la pena scaldarsi o raffreddarsi
all'algoritmo del tuo cuore

per me equivale
ad eseguire un programma
nell'imprevisto - sempre inatteso e nuovo-
codice dell'amore.
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    Scritta da: Carla Vercelli

    Non c'è da stupirsi al passaggio di Cupido

    Il soppalco conduce direttamente al cielo aperto
    e non c'è da stupirsi al passaggio di Cupido
    che trascina per le briglie il destriero
    di Marte, riottoso al viaggio,
    alla guerra restio.

    Cuori palesemente inesatti,
    ventricoli in subaffitto e atri in bilico:
    l'amore talvolta compie la scala a ritroso
    ma presto risale la china, oltre le sbarre, volando

    nel sorriso rinnovato di un'ora o poco più - testardo.
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      Scritta da: Carla Vercelli

      Killarney

      Sul lago fermenta repertorio serale
      e la brughiera irlandese stinge
      nello specchio del sole lunatico
      un anello di nuvole capricciose
      distanti barlumi incastonati
      nel cielo sempre in movimento.

      Saranno gli spiriti del bosco
      o un agnellino sfuggito al gregge
      a belare di malinconia
      sino al filo d'erba più verde
      della mia anima?

      Non è irraggiungibile Killarney
      questa notte
      che volge in ametista e agata
      il placido stare attonito
      del mio giorno scompigliato.
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        Scritta da: Carla Vercelli

        Sogno di te

        Alcune notti sogno di te.
        La curva dei fianchi ammansisce
        su distese fiorite
        ho il respiro profondo
        dell'uva matura.

        Ti vedo scendere dalla collina
        con un melograno
        e lo doni a me
        rubando al sogno l'ordito
        mi sveglio con un sorriso
        di rosso violaceo sapore sgranato

        e non capisco se è autunno
        o quasi, di nuovo, primavera...
        Realizzo solo che le tenebre si dileguano
        al cielo, e il cielo non esiste...
        È troppo sempre vitale la terra
        se sogno di te.
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          Scritta da: Carla Vercelli

          Soffio gitano

          Tu evadi dai miei sogni
          con un lenzuolo di luna
          e un paniere di stelle azzime.
          Eppure ti ho rifocillato
          tra le mie grazie
          e predisposto un ventaglio
          di parole dolcissime
          da sussurrare al tuo orecchio
          sensibile.

          Ma il tuo cuore
          non è così accordato
          quanto i tuoi sensi
          e non staziona nella mia anima
          che per poco

          il tempo di far diventar gitano
          anche il mio.
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