Le migliori poesie inserite da Barbara Brussa

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Scritta da: Barbara Brussa

Tra me e me...

Lasciarsi ubriacare dal silenzio
ed aprire le finestre
quando fuori è freddo
e poi accartocciarsi
nel maglione troppo grande...
Sento che non ho più forze
per lottare adesso
mentre l'aria pungente dell'autunno
mi stuzzica le narici e respiro abbandonandomi nel dolce far niente
e nel ricordo dei momenti passati
Sono attimi meravigliosi questi
quando vedo la mia vita
scorrere come un film
ed io - l'unica spettatrice di me stessa - mi osservo e sorrido...
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    Scritta da: Barbara Brussa

    A mezzanotte la Principessa muore

    Rumore di passi
    rivela presenza;
    due braccia ti cingono
    e nasce un sorriso

    l'orologio del cuore
    scandisce il tempo dell'amore;
    appese ad ogni parete
    promesse di felicità fanno rosa
    i muri dipinti di bianco

    Nel letto ti svegli, e respirando
    il suo assopito respiro
    soffi in alto batuffoli di stelle
    Il soffitto diventa
    un cielo esclusivo

    Nell'aria, il profumo di un sogno
    riempie le stanze:
    diventa castello
    la tua minuscola casa

    Ma poi...

    tutto scompare
    quando trasloca l'amore
    Come scoccasse mezzanotte
    e la Principessa muore

    Cenerentola in lacrime
    continua a sognare...
    mentre spazza la polvere
    dell'antica magia
    che a mezzanotte è tramutata
    in consapevole illusione.
    Composta venerdì 21 maggio 2010
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      Scritta da: Barbara Brussa

      Chissà cosa, chissà chi

      Chissà che voce hanno
      i desideri che ti sussurrano dentro.
      Chissà quant'è soave la brezza
      che ti spinge lontano,
      e come sibilano i venti
      che ti portano alla deriva.

      Che volto ha il sogno,
      che ogni notte sospende
      il tuo dormire?
      E quanto sono affilate le unghie
      del demone dell'illusione?
      Dimmi che rumore fanno
      i tuoi pensieri, quando cade il velo
      dalle braccia della notte
      e ammutolisce la bocca dell'universo.

      Chissà chi ridonerà i colori
      ai tuoi arcobaleni in bianco e nero.
      Raccontami...
      Nel tuo cuore c'è ancora
      la promessa di una favola?
      Il soffitto della tua vita
      è ancora ricamato di stelle?
      Composta martedì 17 febbraio 2015
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        Scritta da: Barbara Brussa

        La mia Libertà

        Abortire il pensiero di te: questo volevo.
        Sentirmi libera da questa ossessione
        perché non sapevo dove mi avrebbe portata.
        Fuggire dalla mia anima, per non farmi più toccare.

        Ma è proprio lì dentro che ho trovato la mia libertà:
        Libera di amarti.
        Libera di scegliere.
        Libera di restare.
        Ma anche di andare,
        senza per forza dovermi amputare il cuore.
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          Scritta da: Barbara Brussa

          Pensieri Fumosi

          Spirali di fumo
          si arrotolano sui fili invisibili della notte

          Io, sospesa nei miei pensieri fumosi
          attendo l'evaporare del superfluo
          per osservare, e soppesare, ciò che resta

          Nel silenzio dei pensieri fumosi
          soffierò via, come cenere al vento,
          quella vernice scrostata
          che ricopre la tua anima:
          la renderò nuda.

          Ho bisogno di silenzio
          per sentire quella flebile voce
          che rischia di soffocare
          tra chilometri di parole assolutamente inutili

          La flebile voce del tuo cuore
          che non vuole o non riesce a parlare.
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            Scritta da: Barbara Brussa

            Non è...

            Non è il Principe Azzurro
            colui che t'inganna;
            Non è il Principe Azzurro
            colui che l'anima ti sbrana...

            Principessa dormiente
            nel regno della fantasia
            ti sveglierai alla luce dell'ultimo abbaglio;
            il cuore sminuzzato dagli aguzzi frammenti
            d'un ambiguo amore
            consumato in mille massacri
            nella Terra del Cuore...

            Ma ora sei sveglia
            e il tuo occhio Vede:
            con passi leggeri
            impararei a danzare
            l'appassionato tango
            della Vita tua.
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              Scritta da: Barbara Brussa

              Guardando la bimba che dorme nella culla

              In questa notte fredda
              di gennaio, quando il gelo
              arreca danni e vento
              e uragano sradicano
              i tetti delle case
              quando tutti sono immersi
              nel riposo, io veglio
              e pensieri vaghi s'intersecano
              nella mente, guardando la bimba
              che dorme nella culla.

              Com'è quieto il suo sembiante
              poiché vedo me piccina
              accanto alla Chiesa e al Campanile
              che rintoccava gioioso
              nel dì di festa,
              così mesto per il funerale...
              ed io ignara giocavo sul sagrato
              guardo te che dormi quieta nella culla
              e penso alla quiete del mio piccolo paese
              spezzata dal canto dell'usignolo
              che veniva lo spirito a rallegrar
              o della civetta che fermava l'occhio
              sull'ombra fuggevole dell'evento infausto.

              E soave giungeva la primavera e la terra
              si copriva di verde, di rosa e di azzurro
              dei ruscelli che tagliavano la campagna.
              e seguiva l'estate e io a gambe nude
              tra le spighe gonfie di pane, andavo.
              abbronzandomi e cantavo a squarciagola
              o quando intirizzita per il gelo
              udivo il pettirosso cantare sul biancospino,
              e con le mani prendevo il muschio
              sulla crosta del pruno e vedevo correre
              e fluttuare la driade danzante
              o rotolarmi nella neve e veder le gronde
              agghindarsi con le stalattiti.

              Tu che dormi quieta nella culla
              ignori la pena, che mi da il pensiero
              che sarai grande fra le alte case
              vedrai il cielo tra le antenne
              e comprerai il muschio al supermercato,
              vedrai fiumi isteriliti
              che mandano Intorno Il lezzo di liquame.

              Certo saprai suonare Il plano
              ti muoverai con grazia al suono cadenzato
              dell'aerobica, e sarai rossa per la tintarella
              mia piccola che dormi Ignara nella culla
              tu mai morderai una mela lustra
              spiccata dal greve ramo.

              È freddo Il radiatore
              come Il mio stanco cuore
              e lo spirito non muta le forme
              In piacevoli essenze,
              l'unico calore mi vien dal tuo resptro
              mia piccola nipote
              che dormi nella culla.
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                Scritta da: Barbara Brussa

                Tramonta la luna

                Tramonta la luna
                su di noi
                Le stelle si sfaldano
                sulla ripa del cielo

                Scivola via polvere d'oro
                dalle mani
                della notte stravolta

                Un soffio di vento
                e non rimane null'altro
                che un lontano ricordo

                Resto da sola a suonare
                una melodia inventata
                in un istante di follia

                Una lacrima solitaria
                senza fretta s'allunga
                su un letto di labbra

                andando a morire
                su un sorriso a metà
                che ostinato ancora sussurra
                Amore mio ti amo.
                Composta lunedì 9 settembre 2013
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