Le migliori poesie inserite da Barbara Brussa

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Scritta da: Barbara Brussa

Il "Tutto" è relativo

Fu quando lo specchio
rimandò l'ombra di me stessa
che capii di essermi persa

Avevo tutto
eppure, non avevo nulla

[a che serve avere tutto
se poi vesti sempre a lutto?
Scegli la strada più dura
ma di guardarti allo specchio
mai avrai paura... ]

Presi con me due soli gioielli:
mia figlia e la mia dignità
e mi avviai, tra la nebbia
di un incerto futuro,
a cercare me stessa

Mi ritrovai poco lontano
e un cono di luce
illuminò l'istante in cui
riabbracciai la Serenità

Fu così che il poco
che era veramente mio
divenne Tutto...
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    Scritta da: Barbara Brussa

    A mezzanotte la Principessa muore

    Rumore di passi
    rivela presenza;
    due braccia ti cingono
    e nasce un sorriso

    l'orologio del cuore
    scandisce il tempo dell'amore;
    appese ad ogni parete
    promesse di felicità fanno rosa
    i muri dipinti di bianco

    Nel letto ti svegli, e respirando
    il suo assopito respiro
    soffi in alto batuffoli di stelle
    Il soffitto diventa
    un cielo esclusivo

    Nell'aria, il profumo di un sogno
    riempie le stanze:
    diventa castello
    la tua minuscola casa

    Ma poi...

    tutto scompare
    quando trasloca l'amore
    Come scoccasse mezzanotte
    e la Principessa muore

    Cenerentola in lacrime
    continua a sognare...
    mentre spazza la polvere
    dell'antica magia
    che a mezzanotte è tramutata
    in consapevole illusione.
    Composta venerdì 21 maggio 2010
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      Scritta da: Barbara Brussa

      Metamorfosi

      Stropicciati pensieri,
      confondono e coprono
      il reale sentire.
      Tendine oscuranti
      sugli occhi del cuore.
      Buca nuvole di sogni,
      il gelido lume della ragione...

      Devastante, è la crudele
      verità che t'aggredisce
      sbucando all'improvviso
      dal magico sogno
      in cui s'era celata.

      Quel sogno...
      di cui ti eri illusa d'essere
      una grande Protagonista,

      lascia il posto all'amara verità:
      inutile comparsa in una
      farsa da quattro soldi...
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        Scritta da: Barbara Brussa

        La mia Libertà

        Abortire il pensiero di te: questo volevo.
        Sentirmi libera da questa ossessione
        perché non sapevo dove mi avrebbe portata.
        Fuggire dalla mia anima, per non farmi più toccare.

        Ma è proprio lì dentro che ho trovato la mia libertà:
        Libera di amarti.
        Libera di scegliere.
        Libera di restare.
        Ma anche di andare,
        senza per forza dovermi amputare il cuore.
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          Scritta da: Barbara Brussa

          Pensieri Fumosi

          Spirali di fumo
          si arrotolano sui fili invisibili della notte

          Io, sospesa nei miei pensieri fumosi
          attendo l'evaporare del superfluo
          per osservare, e soppesare, ciò che resta

          Nel silenzio dei pensieri fumosi
          soffierò via, come cenere al vento,
          quella vernice scrostata
          che ricopre la tua anima:
          la renderò nuda.

          Ho bisogno di silenzio
          per sentire quella flebile voce
          che rischia di soffocare
          tra chilometri di parole assolutamente inutili

          La flebile voce del tuo cuore
          che non vuole o non riesce a parlare.
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            Scritta da: Barbara Brussa

            Non è...

            Non è il Principe Azzurro
            colui che t'inganna;
            Non è il Principe Azzurro
            colui che l'anima ti sbrana...

            Principessa dormiente
            nel regno della fantasia
            ti sveglierai alla luce dell'ultimo abbaglio;
            il cuore sminuzzato dagli aguzzi frammenti
            d'un ambiguo amore
            consumato in mille massacri
            nella Terra del Cuore...

            Ma ora sei sveglia
            e il tuo occhio Vede:
            con passi leggeri
            impararei a danzare
            l'appassionato tango
            della Vita tua.
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              Scritta da: Barbara Brussa

              Tramonta la luna

              Tramonta la luna
              su di noi
              Le stelle si sfaldano
              sulla ripa del cielo

              Scivola via polvere d'oro
              dalle mani
              della notte stravolta

              Un soffio di vento
              e non rimane null'altro
              che un lontano ricordo

              Resto da sola a suonare
              una melodia inventata
              in un istante di follia

              Una lacrima solitaria
              senza fretta s'allunga
              su un letto di labbra

              andando a morire
              su un sorriso a metà
              che ostinato ancora sussurra
              Amore mio ti amo.
              Composta lunedì 9 settembre 2013
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                Scritta da: Barbara Brussa

                Guardando la bimba che dorme nella culla

                In questa notte fredda
                di gennaio, quando il gelo
                arreca danni e vento
                e uragano sradicano
                i tetti delle case
                quando tutti sono immersi
                nel riposo, io veglio
                e pensieri vaghi s'intersecano
                nella mente, guardando la bimba
                che dorme nella culla.

                Com'è quieto il suo sembiante
                poiché vedo me piccina
                accanto alla Chiesa e al Campanile
                che rintoccava gioioso
                nel dì di festa,
                così mesto per il funerale...
                ed io ignara giocavo sul sagrato
                guardo te che dormi quieta nella culla
                e penso alla quiete del mio piccolo paese
                spezzata dal canto dell'usignolo
                che veniva lo spirito a rallegrar
                o della civetta che fermava l'occhio
                sull'ombra fuggevole dell'evento infausto.

                E soave giungeva la primavera e la terra
                si copriva di verde, di rosa e di azzurro
                dei ruscelli che tagliavano la campagna.
                e seguiva l'estate e io a gambe nude
                tra le spighe gonfie di pane, andavo.
                abbronzandomi e cantavo a squarciagola
                o quando intirizzita per il gelo
                udivo il pettirosso cantare sul biancospino,
                e con le mani prendevo il muschio
                sulla crosta del pruno e vedevo correre
                e fluttuare la driade danzante
                o rotolarmi nella neve e veder le gronde
                agghindarsi con le stalattiti.

                Tu che dormi quieta nella culla
                ignori la pena, che mi da il pensiero
                che sarai grande fra le alte case
                vedrai il cielo tra le antenne
                e comprerai il muschio al supermercato,
                vedrai fiumi isteriliti
                che mandano Intorno Il lezzo di liquame.

                Certo saprai suonare Il plano
                ti muoverai con grazia al suono cadenzato
                dell'aerobica, e sarai rossa per la tintarella
                mia piccola che dormi Ignara nella culla
                tu mai morderai una mela lustra
                spiccata dal greve ramo.

                È freddo Il radiatore
                come Il mio stanco cuore
                e lo spirito non muta le forme
                In piacevoli essenze,
                l'unico calore mi vien dal tuo resptro
                mia piccola nipote
                che dormi nella culla.
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