Poesie inserite da Antonio Belsito

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Scritta da: Antonio Belsito
Mi spiace veder buttato il mare
e stropicciato il cielo
e accartocciata la terra
ché non torna più come un tempo
bella
e non ammaccata
inginocchiata
ché appare la guerra come un giglio
che apre occhi di giustezza
mentre macina sorrisi
dei più semplici
e toglie respiro
ai più deboli
e le armi ne sono rumore
ma anche senza armi
s'uccidono le stelle
che senza ossigeno
non sono così belle
e passa anche la sorpresa di un arcobaleno
se gli occhi sono muti
e le bocche spente
dalle cerchie del veleno.
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    Scritta da: Antonio Belsito

    Cercami

    Cercami
    come fossi la luna
    alla sera.
    Guardami
    come fossi l'ultimo momento.
    Stringimi
    come fossi l'abbraccio più bello.
    Donami perché sono l'ultimo,
    perché sono il nulla
    volatilizzato nella polvere
    di una strada sterrata,
    sbattuto dalla brezza.
    E vivimi
    come fossi la tua anima.
    Amami
    come fossi la tua preghiera.

    Respirami.
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      Scritta da: Antonio Belsito
      Ti vedo
      in un divenire di colori
      a imbrattare
      col sorriso
      come fosse il paradiso
      a ricoprir di stelle
      il mare
      con un bocciolo
      -uno solo-
      e il riflesso
      a riempire
      sogni
      agognati
      timidi
      allontanati
      acchiappati
      e poi sbattuti
      sul muro della speranza
      nel silenzio inquieto
      -forse malato-
      di una stanza
      a cestinar memoria
      lasciandosi cadere
      nell'ebbrezza
      di una spugna
      ad assorbire
      la combattuta
      stremata
      divertita
      provocata
      sfidata
      acclamata
      e maledetta
      -a volte avida e impacciata-
      vita.
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        Scritta da: Antonio Belsito
        Accade
        di passo
        senza frontiera
        e si leva
        nel vento
        furibondo
        di essenze
        -profumi a scagliarsi-
        -colori a gemere-
        è intrecciarsi
        senza lasciarsi
        d'incessante
        tremolio
        sussurrato
        di esistenze
        a sovrapporsi
        di fremito
        come unguento
        di bocche
        in un tremolio di dita
        di cosce
        distese di dolcezza
        in uno sconquasso
        di tenerezza
        che brulica
        l'affanno
        soffuso
        nella quiete
        di una folata.
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          Scritta da: Antonio Belsito
          Sono giorni
          di mesi e di anni
          ore
          e minuti con secondi
          passi
          a gattoni
          trascinandosi
          vagiti
          che diventano canzoni
          poi in piedi
          parole
          negli occhi
          binocoli
          cielo
          stanze
          palloni neri
          sino al primo grido
          di liquido amniotico
          che diventa colore
          di pelle
          di carne
          di verità
          ingenuità
          di prime corse
          per strada
          e - fatalità -
          durezza
          di suole consumate
          di corse inseguite
          di ginocchia sbucciate
          di pioggia senza ombrello
          di sole
          solo
          ingarbugliato il pensiero
          alla ricerca del siero
          tra l'adulto e l'altro bambino
          a volte, manichino
          tra il bianco e il nero
          attonito il grigio
          arriva, anche, l'arcobaleno
          orgoglio
          paura
          dubbio
          felicità
          la tristezza più in là
          fa
          fu
          ricordi
          memorie
          di eventi
          senti
          menti
          tanti
          ponti
          di giocattoli
          fortunati
          poi di penne colorate
          di quaderni ordinati
          di libri
          di arnesi
          e stare lì a guardare
          disegnare
          sognare
          scarabocchiare
          accompagnare
          sostenere...
          Boh!
          Amare.
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            Scritta da: Antonio Belsito
            Urli
            contro il cielo
            ed è già mattino
            cerchi le orme
            di quando eri bambino
            in un divenire
            di stelle a metà
            tra il cielo e la serenità:
            ah!
            Ti scuote
            il mondo adulto
            sembra un insulto
            a volte, anche un furto
            identità
            di sogni rincorsi
            come sorrisi a batti cuore
            stupore
            torna il bambino
            un pallone
            una carezza di un genitore
            in un nido di cotone
            sincerità
            oggi, gira un mondo
            di cartone
            che si piega al primo scossone
            scoppia il pallone
            piange il bambino
            nessuna mano vicino
            naufrago di verità
            su una zattera di autenticità
            torna la luna
            - è là -
            le stelle sono ancora a metà
            in un mare di onde arrabbiate
            mentre il vento fa le passeggiate.
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              Scritta da: Antonio Belsito
              Una coccola
              come fosse un dondolo
              come fosse una zattera
              come fosse
              soffice
              lieve
              miele.
              Sole
              accarezza
              strade
              sole
              acceca
              il mare
              sole
              risplende
              l'orizzonte
              sole
              cocente
              di amanti
              sole
              splendente
              di corpi
              immacolati
              incollati
              attaccati
              di corpi
              che si cercano
              che s'incontrano
              che si riconoscono.
              Foglie
              si staccano
              cadono
              è il vento
              un controsenso
              poi rinascono
              abbelliscono
              sortiscono
              chiome
              d'intensità
              proteggono
              avvolgono
              coinvolgono.
              Passi
              di altri passi
              e ancora passi
              anche tra i sassi
              orme
              forme
              conforme
              eco
              di battiti
              ammattiti
              sostenuti
              ritmati
              rossore
              un bianco di pudore
              un giallo solare
              l'orizzonte e il mare
              foglie e strade
              una coccola
              vento
              la luna sembra remare:
              A M A R E.
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                Scritta da: Antonio Belsito
                Ho voglia di urlare
                al cuore
                col cuore
                che il mare
                e il cielo
                hanno solo un colore;
                le ore,
                come fossero un motore
                (fatica, sudore),
                coinvolgono, travolgono,
                ricordano.
                Volgo
                lo sguardo a terra
                corro
                coi piedi per terra
                sento
                che c'è la terra.
                È tutta una guerra
                che distrae
                contrae
                ritrae
                ma la vita...
                (sì, la vita)
                ... scusa!
                Perché proibita?
                Esplodono emozioni
                tellurici scossoni
                tessuti, aorte, ventricoli:
                questi sono i miracoli!
                Sentire, guardare,
                capire,
                toccare:
                non scappare
                perché la terra ha bisogno
                di chi sappia annaffiare
                senza fiatare
                solo donare
                amare.
                Amore
                non è amaro
                non è raro
                è un faro
                caro
                coro
                di voci sovrapposte
                giustapposte
                contrapposte
                opposte.
                Rimane l'eco
                ma non basta
                rimane l'eco
                ma non gusta
                rimane l'eco...
                ... è la parola giusta?
                Amore e basta.
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                  Scritta da: Antonio Belsito
                  Sospesa
                  in un candido volteggiare
                  di luce
                  intensa
                  come occhi profondi
                  di vita
                  esistenza
                  di tenera carne
                  beata
                  d'anima intrisa
                  e preghiera
                  in ogni filo di capello
                  dorato
                  adagiato su seni ribelli
                  di viso ardito
                  d'incessante divenire
                  di palpiti
                  silenti
                  come passi lievi
                  su un corredo
                  di parole soffiate
                  carezze
                  d'intensità proibita
                  tant'è lo spirito
                  travolgente
                  incisivo
                  e si aprono cieli
                  e si avvicinano orizzonti
                  e la luna disegna il sole
                  e il sole disegna la luna.
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                    Scritta da: Antonio Belsito
                    In questa stanza
                    senza umori
                    ove tornano i ricordi
                    e i sapori
                    accucciato
                    al rumore del fato
                    stretto
                    nella morsa della vita
                    tra cielo e mare
                    come fosse via proibita
                    e d'ingeneroso ritmo
                    a saltellare
                    nella mente le parole
                    come fossero strascichi
                    di comete impazzite
                    desideri
                    e figure tornite
                    di dolcezza
                    all'eco della fragile
                    tenerezza
                    è ampiezza di passi
                    posati
                    interrati
                    scoperti
                    pensati
                    in un rincorrersi
                    di colori figurati
                    agguerriti
                    custoditi
                    nel tempo che pesa
                    come foglia
                    al dolce cadere
                    verso terra.
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