Come compatisco Ulisse, sulla spiaggia dagli infiniti granelli dorati d'Ogigia, quando in religioso silenzio sospirava alla vista del sole che fuggiva dietro l'estrema linea della terra conosciuta! Come avrebbe voluto seguirlo lui, appeso per un dei suoi mille raggi, lasciandosi andare sopra i cieli d'Itaca stringere a sé Penelope sempre fedele! Solinga e silente me ne sto sulla scogliera tra le macerie di questa città ormai morta, anch'io come lui guardo l'orizzonte ed attendo che pur per me arrivi finalmente Hermes, l'alato messaggero, degli dei servitore, per poter raggiungere la donna mia che ancora toccar non ho potuto.
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