Colonne di nero veleno sputate da mostruose ciminiere imbrattano il fulgido azzurro del cielo; tutto si tinge di grigior di morte, piovono acide piogge che contaminano i fertili campi e le pure sorgenti e le fresche falde. Dentro cappe funeste volan gli uccelli, mentre il mare sempre più povero discarica diventa e non profuma.
Quanta violenza alla Natura che ci ha dato la vita e ci sostiene! Chi dà diritto a questo insano uomo di seminar rovina in ciò che suo non è, in un mondo in cui soltanto precaria ospitalità gli è concessa.
Ed i nostri eredi cosa troveranno? Un retaggio di aggressivo cemento, di rifiuti, di scorie mortali, oceani boccheggianti, cieli violati da corpi spaziali vaganti come muti inquietanti fantasmi; non più profumi di natural freschezza ma l'appestato tanfo dei miasmi.
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