Scritta da: Michele Pernozzoli

Inconsapevolezza

Avvolta dalla scrivania universalmente anonima:
Lo sguardo ceruleo, un'esile diafana figura anima,
Occhi ammaliati dalla lucida fialetta trasparente:
Due gocce arrembano e si colliquano teneramente
Nelle due cavità accoglienti, ignee e umettate
Due gocce di collirio; ed è l'eponimo del delirio:
Quel lucido intervallo che preannuncia la follia
Dell'ignaro spettatore catatonico, ammaliato
Dal catartico unguento che spaglia dalle orbite;
Irrora e accarezza le pallide e rugiadose gote
Sfiora, si coagula e penetra nella cavità piretica;
Le labbra umide e rubizze esaltate dal composto e,
L'ospite, nell'estatica diallage, ingorgato nell'onirico deliquio.

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