Scritta da: Gabriele Ceci

Calici Amari

Passanti in cerca di sogni
come in un sabato sera affollato
svuotano calici di amaro mistero
cercando il coraggio per un nuovo sorriso

Percorsi segnati da orme leggere
per quanto tracciati da passi pesanti
inermi alle più fievoli onde di mare maree
presi di mira dal tempo e dalle folate di vento

Arrampicarsi sui muri del pianto
credendo di costruirsi una strada un sentiero
impegnandosi fino al midollo per vibrare
di un gesto di un grido sincero

Soli e accucciati bagnati di pioggia incessante
l'umanità in panne impone se stessa alle masse
esiste di esistenza estinta di amore
di sentimento astinenza di impreciso spessore

Sotto una pioggia fredda e pesante
l'umanità resta muta e sferzante
etichetta il ticchettio di ogni secondo
escludendo l'esistenza di un intero giorno

Come se ogni singola goccia avesse il suo nome
e parlasse in un altro rumore
e l'insieme non fosse più pioggia ma massa
incapace di riconoscersi nella sua essenza

Come se un filo d'erba non si sentisse parte di prato
o una stella del firmamento parte di cielo
per questo una goccia ci batte la testa
e un ombrello non basta che per una sola persona

Una persona alla volta si forma la massa
e nella comprensione di questo c'è la sua forza
Per questo l'umanità non lascia più un orma
svuotando calici amari di sogni e speranza.
Composta mercoledì 23 novembre 2022

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