Scritta da: Cristina Metta

Re e Regina Pangioia glitch of London

Si sciolgono nonostante la neve le labbra se a fuoco
ci baciamo inverni estati primavere autunni e nuovamente
ci baciamo a Dicembre
dai ponti Tamigi sempre più sporco
sempre più scuro
sempre più freddo
un fibrillare dei tuoi seni appena in brividi io consapevole che esisti
a un fiocco ghiacciato - rubato il passaggio per l'Eden
divoratori di mele
di cereali di sigarette
di oppiacei caramelle
catturati dal programma di un videogioco
ci rigeneriamo in cloni di avatar innamorati e canditi per panettoni
chiatte insensibili al vento salgono al Barrier immutata l'onda
San Giorgio patrona qualche pub battezzate a birra le sante bandiere
rari i gabbiani del cielo padroni
ogni poema dal cinquecento ad oggi
si concentra nel fumo
nella nebbia
nell'attesa del torpore in un locale spiritato dai demoni
di qualche poeta illuso morendo di restare immortale

nudi insensibili al mondo
rubato il corpo alla fame
Pangioia il Glitch più alla moda di Londra
Ivanhoe esce dalla storia a spada nel traffico e muore
ci baciamo ignari di ereditare
il trono
il regno
la gloria
ci baciamo come se tenessimo lo scettro della magia
negli occhi
mentre
dalla saga di Doctor Who si scopre che Gallifrey esiste
che i regnanti e i Dalek hanno un accordo
mentre
al St Ermin's Hotel il tè è perfetto dopo la doccia
e davanti lo Scotland Yard ci spia incredulo
noi si possa ancora appartenere all'amore.

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