Si sciolgono nonostante la neve le labbra se a fuoco ci baciamo inverni estati primavere autunni e nuovamente ci baciamo a Dicembre dai ponti Tamigi sempre più sporco sempre più scuro sempre più freddo un fibrillare dei tuoi seni appena in brividi io consapevole che esisti a un fiocco ghiacciato - rubato il passaggio per l'Eden divoratori di mele di cereali di sigarette di oppiacei caramelle catturati dal programma di un videogioco ci rigeneriamo in cloni di avatar innamorati e canditi per panettoni chiatte insensibili al vento salgono al Barrier immutata l'onda San Giorgio patrona qualche pub battezzate a birra le sante bandiere rari i gabbiani del cielo padroni ogni poema dal cinquecento ad oggi si concentra nel fumo nella nebbia nell'attesa del torpore in un locale spiritato dai demoni di qualche poeta illuso morendo di restare immortale
nudi insensibili al mondo rubato il corpo alla fame Pangioia il Glitch più alla moda di Londra Ivanhoe esce dalla storia a spada nel traffico e muore ci baciamo ignari di ereditare il trono il regno la gloria ci baciamo come se tenessimo lo scettro della magia negli occhi mentre dalla saga di Doctor Who si scopre che Gallifrey esiste che i regnanti e i Dalek hanno un accordo mentre al St Ermin's Hotel il tè è perfetto dopo la doccia e davanti lo Scotland Yard ci spia incredulo noi si possa ancora appartenere all'amore.
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