Scritta da: Marilisa Menegatti

05 febbraio 2019 02:20 - Silenzio

L'umiliazione
d'un infermo successo
pregresso nel tempo.
Viola la brezza
di quel simbolico gesto
che, vispo, passava incauto.
Quasi affrettato,
come un semaforo verde
su una strada affollata.
Lentamente
le ombre riaffiorano
scardinando la porta
delle certezze.
D'improvviso i suoi occhi
divengono vuoti,
privati di quella luce
di quella vitalità
che li colmava inizialmente.
I suoi gesti
così scontati
mi rendono inutile
un'inerme schiava del tempo.
Una sorta di ombra di compagnia.
La mia anima
ritorna inquieta
spezzata
come un ramo appena distrutto
da un fulmine in un sol istante.
Il cielo era sereno
ma non la mente.
Il senso era chiaro
ma non il volere.
Ed ora vago nella notte
saziandomi di risposte mai date
di sorrisi finti ricevuti
di lacrime che non riesco a versare.
Le ore perse nel progettare
ciò che solo io sola desideravo.
Un vincolo pauroso con la vita.
Una catena ai polsi per la mia arte,
o forse una gioia per i miei giorni?
Ahimè,
la notte lunga
non porta né consigli,
Né risposte.
Solo un lento divagare
su costumi mai apprezzati
e dovuti
da una ambigua sollecita abitudine umana.
Mai ricambiati
e mai accettati
per il solo volgare atto di scontata possessione.
Sola,
nella mia testa
sogno un vivo benessere.
Sola,
in mezzo al mondo
colgo un ridicolo scherno.
Così desidero il silenzio
per non sentire.
Il silenzio
per non parlare.
Il buio
per non vedere.
Il Silenzio
per non essere me.
Silenzio.
Composta martedì 5 febbraio 2019

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