Scritta da: Oliviero Amandola

Autunno dentro

Con lei è stato come tornare fanciullo
ridipingere il lato terreno delle foglie
fare a gara a chi con poesie e pensieri
disegnava più immagini
scoprire attraverso un'imitazione
chi rideva per primo.

Così dalla mia età
ho ripescato dai miei anni un sorriso
che ne aveva sedici
una luce da evocare nella tempesta desidero di volare
attraverso le traiettorie invisibili
del divenire.

Con lei e stato un rimettersi in gioco
cambiare rotta all'improvviso
sentire il mare sfogliarsi pagina dopo pagina dentro un libro, un quadro, una sinfonia...
fumare un grissino insieme come da ragazzi
per sentirci più grandi
imparare a colorare le note musicali della pioggia
levarsi il trucco
scrivere sul vetro appannato
la parola vita con un dito.

E qualcosa c'era ancora dentro la nebbia...

Ma poi, tornare a guardarsi allo specchio
con il vetro pulito
e cercare nell'aurora l'alone di una sera
le rughe lasciate da un sogno
e scoprire che la ruga accanto al colore degli occhi, proprio questa,
palpita ancora nel suo silenzio
così rendersi conto che dietro la maschera nuova da indossare
qualcuno c'è sempre stato
qualcos'altro è volato via
con l'autunno che evapora insieme alle stelle.

Ma infine
accendersi ancora un grissino
dopo cena, sul balcone,
per non sentire il peso del vuoto
e restare leggeri
bagnandosi le pupille di cielo.

Nonostante tutto,
aver imparato di nuovo a vedere
le nuvole illuminate dal sole
da una goccia.
Composta giovedì 8 novembre 2018

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