Scritta da: Gianni Marcantoni

Un'assoluta oscurità

Sei tu la mia àncora
e dunque spezzami come tu sai fare,
comprimimi e gettami
all'angolo della tua fiorente spazzatura.
Sono vino secco lubrificato,
amalgama infetta, vuoto totale nel senso
assoluto di un sentimento che prosciuga.

Con l'uncino della tua mano
hai tirato lievemente ed hai sollevato
la mia lingua dagli strati di pelle;
ma ora lavami, e fai in fretta se puoi!
Lava queste finestre che traspaiono
sull'assoluta oscurità di sempre,
siamo la voce velata che laggiù avverte
e si spegne chiamando un'ultima volta.

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