Sei tu la mia àncora e dunque spezzami come tu sai fare, comprimimi e gettami all'angolo della tua fiorente spazzatura. Sono vino secco lubrificato, amalgama infetta, vuoto totale nel senso assoluto di un sentimento che prosciuga.
Con l'uncino della tua mano hai tirato lievemente ed hai sollevato la mia lingua dagli strati di pelle; ma ora lavami, e fai in fretta se puoi! Lava queste finestre che traspaiono sull'assoluta oscurità di sempre, siamo la voce velata che laggiù avverte e si spegne chiamando un'ultima volta.
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