Vado vagando tra quei gradini ammirando solinga la montagna, la stretta fenditura mi sovrasta, il profumo d'estate inebria l'aria. Mentre dall'alto mi riscalda il sole nei miei pensieri assorta cerco il mistero che avvolge il luogo. Lungo il cammino ecco lo vedo, grande è il calco di quella mano. Vuolsi leggenda eppur sì inquietante; il velo del Tempio si squarciò Cristo morì, tremò la terra, la montagna a metà spaccò. Tu miscredente marinaio turco non ti fidasti, la mano alla roccia posasti e sotto le tue dita come cera si liquefece, l'impronta alla montagna fissò. Tra quelle cinque dita ora timorosa insinuo la mia mano, grande è il mistero, toccante il luogo. Si affollano i pensieri nella mia mente, vanno all'antico tremar della terra, si confondono col frusciar delle fronde e l'ondeggiar del limpido mare sottostante.
Commenti