Nacque l'universo con un fragore di luce, le onde aprirono brecce in spazio inesistente, l'oscurità non conosceva né nascita né morte nell'immensità di un cielo nero pieno di stelle.
Una mano invisibile tracciò i confini del finito racchiudendolo in labirinti di geometrie divine dove l'alito dell'essere ha la forza dell'infinito senza toccare il cuore e le ali di chi diede la vita.
Così nacque la nostra piccola casa piena di luce in un universo che formava grandi giardini celesti dove i fiori sbocciavano di notte insieme ai sogni con tutte le piante, animali, erbe e piccole ombre.
Alla fine quando tutto era pronto il padrone parlò: l'uomo e la donna apparvero nel grande giardino gli animali e le piante s'inchinarono per salutarli mentre loro si davano la mano e il primo bacio.
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