Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Nacque l'universo con un fragore di luce,
le onde aprirono brecce in spazio inesistente,
l'oscurità non conosceva né nascita né morte
nell'immensità di un cielo nero pieno di stelle.

Una mano invisibile tracciò i confini del finito
racchiudendolo in labirinti di geometrie divine
dove l'alito dell'essere ha la forza dell'infinito
senza toccare il cuore e le ali di chi diede la vita.

Così nacque la nostra piccola casa piena di luce
in un universo che formava grandi giardini celesti
dove i fiori sbocciavano di notte insieme ai sogni
con tutte le piante, animali, erbe e piccole ombre.

Alla fine quando tutto era pronto il padrone parlò:
l'uomo e la donna apparvero nel grande giardino
gli animali e le piante s'inchinarono per salutarli
mentre loro si davano la mano e il primo bacio.

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