È l'ansia a non darti voce, a renderti prigioniero, ad opprimerti i sensi, a rubare momenti alla vita. È l'ansia, a rendere accecante la luce del sole, opprimente il buio della notte, soffocante l'aria che respiri. È l'ansia, a rendere lontane, le mete da raggiungere, infinite, le distanze da percorrere, fermo, il tempo delle attese è l'ansia, a insinuarsi prepotente e parassita, nel trascorrere veloce della tua vita, lei, taciuta e meschina ladra di te stesso, vigliacca, ed opportunista che ad altri, sai mostrar forme diverse. È l'ansia, che impone il suo volere al tuo cuore, che ti rapisce il fiato prima di incominciare a correre. È l'ansia, a decider sei sazio, se hai gioia, se hai dolore. È l'ansia, a godere della tua esistenza, delle tue emozioni, ad essere protagonista nella malattia. È l'ansia, la compagna fedele e lo sarà tale fino al giorno in cui la gentil morte, chiederà permesso ad essa, di lasciarti libero, di andare... io, ho paura solo di me stesso dell'ansia.
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