La primavera di questo nostro tempo non ha più occhi per lacrime di rugiada. Ha solo il cuore pieno di speranza, per ricordare i fiori dei nostri prati, le carezze dei nostri genitori, i sorrisi veri dei nostri figli, dimenticando la gente che grida contro un passato che non c'è più.
È passata anche questa luna piena con le sue piogge del mese di marzo. Forse vedremo passare i nostri giorni scritti su volti senza più maschera. Domani inizieremo lo stesso cammino con nuovi occhi per illuminarlo con le mani rivolte a un cielo di stelle in un corpo adatto a nuovi orizzonti.
Non distruggeremo i nostri giorni inseguendo stelle cadenti di agosto. Costruiamo il nostro nuovo uomo guardando il sole e le alte stelle. Camminiamo insieme su questa terra sia nei mesi estivi che d'inverno. Siamo noi i fiori del celeste giardino: la donna la rosa che profuma la vita l'uomo la spina che la fa felice.
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