Un bicchiere di vino, poi un altro, e nulla più. Basta una risata, bastano gli amici, un'estate da vivere e un traguardo da non raggiungere. Una corsa al contrario la nostra. Verso la fanciullezza, verso un'età che non torna più. E il vento infuria, ci spinge con forza verso un presente che vogliamo conservare, perché da un momento all'altro non diventi passato. E poi? Poi nulla più.
Mi risveglio in un presente che svanisce minuto per minuto. E dimentico. Dimentico questi e quei momenti, come dimenticherò quelli che non ho ancora vissuto. Calpesto i secondi passati, attecchiti al suolo un attimo dopo aver sfiorato il mio viso giungono le stagioni e svaniscono sotto i miei occhi ciechi. E vorrei afferrare ogni attimo e tenerlo con me, come vorrei afferrare te. Quel te che non ho mi conosciuto e che forse mai conoscerò.
Ho teso la mano, eppure non sono riuscita neppure sfiorare una delle gocce di pioggia che hanno iniziato a cadere dal cielo in lacrime.
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