Un vento antico mi sussurra il verso del tuo nome col suono informe delle onde e la luce lontana di un fanale. Mi raggiungi la sera, sgomitoli gli anelli di penombra dove segreti umori convergono sulla tendina a rete che dipana la luce di un lampione e la stilizza alla parete della mia stanza dove uno specchio gioca coi barlumi, coi dolci torni aleggi sulle sponde e confondi il cuscino col tuo corpo, complice il mago che non regala le sue foglie d'oro, ma le impresta soltanto, mi lascia la dolcezza poi scompare.
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