Un flauto all'ombra d'un cipresso scolpisce note d'umana sinfonia. Viene il vento a lavare la memoria racchiusa in un orizzonte di Castiglia.
La musica riempie le caverne del tempo, galoppa sui bianchi cavalli dell'apocalisse, scivola su fresche cascate dell'anima, commuove il pellegrino che abbiamo dentro.
Il flauto matura i suoni della notte sotto un cipresso alto nel cielo. Pochi ascoltano la voce del mondo camminare sul sentiero dei morti.
Cresce nell'ombra la vecchia luna, illumina il volto triste d'una donna. Il flauto rallenta dolce il suo ritmo nel sogno dell'uomo che dorme.
Una notte in attesa del parto, un flauto all'ombra d'un cipresso, un mondo rifatto più tenero in un uomo senza tristezza.
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