Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Accarezzavo un cavallo bianco di razza
su spiaggia deserta piena di vento.
Cadeva la pioggia e tingeva di rosso
l'ombra che formavo sotto le stelle.

Da un'anfora rotta, tomba di un pesce morto,
veniva un grido umano senza volto.
Avvicinai l'orecchio stanco della notte:
il grido si trasformò in voce di bimbo.
Forse era il mio spirito di ieri
che vagava sulle onde della notte.

Sentii un brivido nell'aria
una conchiglia si riempiva d'acqua,
un gambero spiava dal buco,
il cavallo correva sferzato dalla luce.

Ero solo in mezzo a quell'arena
piena di gente da mattina a sera.
Ascoltai il messaggio che veniva dal mare,
il viso fra le mani si mascherò d'azzurro,
le onde richiamavano l'antica speranza
perduta nel bosco dell'infanzia.

Scrissi qualcosa sull'arena bagnata
non so se in una lingua parlata.
È certo, però, che la luna lo comprese
quel messaggio che non fu mai segreto.

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