Scritta da: Enrico Giuffrida

Lettera alla befana

Cara befana,
che da secoli col tuo far dolce,
rimembri quel di, in cui i re magi,
ricchi doni posarono
ai piedi di colui che venne al mondo,
per scacciar lo spirito immondo
dall'umane virtù,
invece di portare caramelle o carbone,
dona maggior intelletto ad alcune persone
i quali, tra bingo e tombolino,
hanno perso il cervello a tavolino.
Sbrina i cuori di ghiaccio,
fa germogliare la primavera.
Con la tua magica scopa
spazza via l'indifferenza;
bussa alla porta di chi è solo;
riporta il sorriso in chi per amor geme.
Con la tua fatata lanterna
riaccendi la speranza in coloro,
a cui uomini potenti negarono
la bussola della futura speranza
dal tuo sacco semina lavoro,
per chi non sa come sfamarsi.
Spazza anche l'intelletto di chi ci governa,
stermina l'individualismo
e lucidali con il fiore dell'amore.
Accendi l'allegria tra le corsie degli ospedali
fa scorrere fiumi di letizia in chi soffre
riversa miele di tenacia e coraggio
su chi, su esempio divino,
riversa quel che Dio,
alitò come bonaria
sul mondo intero.
Mentre la notte magica avanza,
e quella stella cometa riappare,
i miei più arditi desideri,
si innalzano per accodarsi
e presentarsi al cospetto di chi
con divin poter supremo
ne esprime la sentenza del compimento.
Composta domenica 5 gennaio 2014

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